«Ho preservato gli interessi di Israele meglio di Netanyahu». Così Tizpi Livni – alla guida insieme a Isaac Herzog di ‘Campo sionistà – ha risposto al premier che accusato i leader del centrosinistra di non sapere resistere alle pressioni del mondo esterno su Iran e palestinesi. «Ho negoziato per ore – ha detto al Jerusalem Post – e non ho mai ceduto. Il giorno dopo essere eletta – ha concluso – lo tsunami diplomatico (nei confronti di Israele) terminerà».
«Credo – ha aggiunto Livni riferendosi all’alleanza di centrosinistra – che noi sappiamo come lavorare meglio con la comunità internazionale nel prevenire l’Iran dall’ottenere le armi nucleari. E questo significa parlare in maniera profonda con gli Usa. Questo è qualcosa che noi possiamo fare e che invece Netanyahu non può». «Sulla sicurezza, sui negoziati di pace, sulla sfida dell’Iran, noi – ha concluso – possiamo trattare tutto questo meglio».
Nata a Tel Aviv nel 1958, Livni è stata, tra il 1980 e il 1984, anche agente del Mossad. Poco si sa delle sue missioni, soltanto che lavorava sotto copertura a Parigi e che studiava all’Università La Sorbona. Non ha proseguito la carriera come agente perché si è rifiutata di firmare un documento che impone alle donne di non rimanere incinte. Sposata con il pubblicitario Naftali Spitzer, ha due figlie: Omri e Yuval.
La sua attività politica è iniziata nel 1999 con l’elezione nel partito di destra Likud. Poi è stata leader del partito Kadima. Nel 2001 è diventata ministro dello Sviluppo regionale. Dopo è stata anche ministro dell’Immigrazione, abitazioni e costruzione; ministro della Giustizia e ministro degli Affari esteri. Ha avuto un ruolo molto importante nella gestione del ritiro dell’esercito dalla Striscia di Gaza nel 2005. Per battere Netanyahu alle elezioni del 17 marzo, ha fondato un piccolo partito, HaTnuah (Movimento), e ha stretto un’alleanza con i laburisti.