(Talal Khrais) – La resistenza è un parola sacra per i patriottici libanesi conosciuta dal 1948, da quando Israele aveva costituito lo Stato Ebraico sulla terra palestinese costringendo milioni di persone alla diaspora. Il Libano ha avuto la sua parte ospitando circa 300 mila profughi. Per impedire qualsiasi tentativo del loro ritorno, l’esercito israeliano, dimostrava la sua forza nei confronti della gente del Sud, entrava e usciva nel territorio, uccideva chi li capitava per strada. Diverse sono state le stragi compiute nei confronti della gente che si opponeva alla loro arroganza, mentre l’esercito libanese che contava meno di 10.000 uomini non osava intervenire.
I libanesi usavano talvolta i fucili da caccia per affrontare il nemico, alcuni vigili per iniziative individuali sabotavano i ponti per impedire l’arrivo dei militari israeliani.
A metà degli anni sessanta, il Partito Comunista Libanese (PCL) decide nel suo congresso la creazione del Movimento di Resistenza Popolare. Da allora comincia una vera e propria battaglia contro l’occupante, sono decine i compagni caduti difendendo la loro terra.
Dopo la sconfitta degli Stati Arabi, nella guerra dei cinque giorni (il 5 Giugno 1967) e dopo il settembre nero (1970) e l’esodo dell’OLP dalla Giordania in Libano, il Movimento Nazionale Libanese guidato da Kamal Jumblatt si alleava con i combattenti palestinesi. Lo scontro nel sud diventa più ampio e Israele nel 1978 occupa un vasto territorio chiamato la “cintura di sicurezza”. In seguito ad un ampio conflitto, Israele invade il Libano e arriva alla capitale Beirut.
La dimensione della distruzione era enorme, costò la vita di 110 mila morti, tutto il Paese sotto le macerie. L’OLP abbandonava il Libano e il Movimento Nazionale Libanese perse la sua popolarità e cominciò a sentire la colpa della sua alleanza con i palestinesi e la colpa del disastro.
Dal 1982 al 1984 il partito comunista libanese e il partito social nazionalista siriano presero l’iniziativa e nacque una vera e propria resistenza che costrinse il nemico a ritirarsi da Beirut con grandi perdite. Anche il Movimento Amal fondato dall’Imam Moussa Sadr partecipava attivamente alla resistenza.
Nel 1984 nasce il Partito di Dio Hezbollah che dall’anno della sua nascita fino il 25 maggio 2000 combatte l’occupante in ogni angolo e realizza la sua grande vittoria, cioè la liberazione del Sud del Libano e della Bekaa Occidentale. Non sono serviti a nulla gli sforzi internazionali per costringere Israele a ritirarsi dal territorio libanese in conformità alle risoluzioni 425, e 426 che chiedono all’occupante di ritirarsi senza nessuna condizione.
In seguito al rapimento di due soldati israeliani con lo scopo di scambiarli con i prigionieri, Israele conduce una nuova guerra nel luglio 2006 con lo scopo di dare un colpo mortale a Hezbollah e liberare suoi prigionieri. Un obiettivo fallì con una vera sconfitta dell’esercito israeliano. Hezbollah risponde adeguatamente e distrugge la più moderna tecnologia militare israeliana grazie all’appoggio diretto della Siria e della Repubblica Islamica dell’Iran e al sostegno popolare.
I soldati Israeliani vengono liberati solo con lo scambio dei detenuti libanesi e una parte dei palestinesi e arabi. Si libera anche il decano dei detenuti libanesi dopo 30 anni di detenzione: si tratta di Samir al Qantar un militante del Partito Comunista Libanese.