Saranno necessari ancora «alcuni giorni» all’esercito iracheno e alle milizie di volontari sciiti sue alleate per strappare all’Isis il controllo di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, 130 chilometri a Nord di Baghdad. Lo ha detto il generale Abdul Wahhab al Saedy, comandante delle operazioni militari nella provincia. Dall’inizio dell’offensiva, due settimane fa, le autorità irachene hanno già più volte annunciato che la città sarebbe stata interamente riconquistata entro pochi giorni.
Le forze lealiste sono entrate la settimana scorsa in alcuni quartieri periferici di Tikrit, e stanno cercando di farsi strada fino al centro della città. Un’avanzata resa difficile dalle mine lasciate dai jihadisti lungo le strade. «La liberazione di Tikrit richiede ancora alcuni giorni per preservare le infrastrutture della città e proteggere le nostre unità senza inutili perdite, ma l’avanzata continua, sebbene lentamente», ha detto il generale Saedy.
Da parte sua, il portavoce del ministero della Difesa di Baghdad, generale Tahsin Ibrahim, ha affermato che a creare difficoltà alle truppe che avanzano è anche il fatto che i miliziani dello Stato islamico «usano i civili come scudi umani, per far credere all’opinione pubblica irachena e internazionale che l’esercito prende di mira la popolazione»