Non c’è pace per la Libia del dopo Gheddafi. Uomini armati hanno fatto irruzione nella sede del Congresso Generale Nazionale (il parlamento libico) a Tripoli, costringendo l’assemblea a interrompere i lavori. Un portavoce dell’Assemblea libica, Omar Hmeidan, ha detto che nella sparatoria successiva all’irruzione sono rimaste ferite diverse persone. Una notizia smentita successivamente dalla tv libica ‘al-Ahrar’.
I parlamentari si stavano apprestando al voto finale per eleggere un nuovo primo ministro. I parlamentari avrebbero dovuto scegliere tra l’imprenditore 40enne di Misurata Ahmed Mitig e l’accademico di Bengasi Omar Al Hassi. Entrambi erano emersi come favoriti su 7 candidati nella votazione di poche ore prima. Mitig è arrivato primo con 67 voti seguito da Omar Al Hassi, con 34 voti su 152 dei presenti in aula. Il primo imprenditore di Misurata, il secondo accademico di Bengasi, erano i favoriti sulla lista di candidati. Per essere eletto il nuovo premier dovrà però raggiungere un minimo di 120 voti nella successiva votazione in parlamento. Il futuro primo ministro sostituirà l’attuale Abdullah al Thani che il 13 aprile ha annunciato di voler dare le dimissioni, dopo solo 5 giorni in carica, in seguito ad un attentato a Tripoli contro di lui e la sua famiglia, da cui sono usciti indenni. La seconda sessione di voto per l’elezione del nuovo premier libico è stata rinviata al 4 maggio.
Il futuro premier rischia di restare in carica solo per pochi mesi, fino alle elezioni di una Camera dei rappresentanti, organismo che sostituirà il Gnc ed eleggerà a sua volta un nuovo capo del governo. Il mandato del Gnc sarebbe dovuto terminare il 7 febbraio 2014 ma lo scorso dicembre è stato allungato di un anno suscitando numerose polemiche riguardo alla legittimità del Congresso. In molti sono scesi in piazza a più riprese per protestare pacificamente contro la proroga e per chiedere nuove elezioni, richiesta accolta dalle autorità che però non hanno ancora stabilito una data.