Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha sfidato la comunità armena a “mostrare i documenti” che confermino il genocidio perpetrato dalle forze ottomane nel 1915 e 1916 contro centinaia di migliaia di armeni, che la Turchia rifiuta di riconoscere.
Il 24 aprile a Yerevan sarà celebrato, in presenza di capi di stato e di governo stranieri, il centenario dell’inizio del massacro degli armeni in Turchia, che secondo gli storici fece oltre 1,5 milioni di morti e costituì il primo genocidio del XX secolo.
Ankara ha sempre rifiutato di riconoscere la realtà del genocidio e prevede di subire pressioni crescenti dalla comunità internazionale in vista dell’anniversario del 14 aprile. “I nostri documenti sono qui. Quali che siano, portate i vostri” ha affermato Erdoğan sfidando la “diaspora armena” durante la inaugurazione di una mostra nella sede dell’Archivio Ottomano di Istanbul.
La Turchia nega che 100 anni fa contro gli armeni ci sia stato un genocidio e sostiene che il loro massacro sia stato una conseguenza delle tensioni causate dalla prima guerra mondiale. “Gli armeni non sono stati i soli a patirne” ha ribadito il presidente turco, citato da Hurriyet online. Secondo Erdoğan la ‘diaspora armena’ cerca di suscitare odio contro la Turchia ovunque nel mondo, attraverso campagne sulla rivendicazione del genocidio”.