Insulti a Erdoğan: due vignettisti turchi condannati a 11 mesi di carcere


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Due vignettisti turchi del popolare settimanale satirico ‘Penguen’, Bahadir Baruter e Ozer Aydogan, sono stati condannati a undici mesi di carcere con l’accusa di aver «insultato» il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. I due erano stati citati in giudizio il 21 agosto del 2014 a proposito della vignetta di copertina della rivista satirica sull’elezione di  Erdoğan alla presidenza della Turchia. Nel disegno appariva Erdoğan che chiedeva ai funzionari del palazzo presidenziale di Ankara se avessero preparato «qualche giornalista da macellare», in riferimento al rituale del sacrificio nell’Islam, per celebrare la sua elezione.

Dopo la pubblicazione, un cittadino turco, Cem Safcier, ha sporto querela sostenendo che uno dei funzionari raffigurati nella vignetta e che accoglie Erdoğan farebbe un gesto con la mano considerato offensivo nella cultura turca, ovvero starebbe a indicare che la persona alla quale viene rivolto è omosessuale.

Il gesto disegnato, secondo la procura, va «contro le norme etiche e culturali della società turca» e «va oltre il diritto di critica, è un insulto». L’accusa aveva chiesto per Baruter e Aydogan due anni di carcere, diminuiti a 11 mesi e 20 giorni per buona condotta. Gli avvocati di Erdoğan avevano riferito che il loro era stato un «insulto a pubblico ufficiale».

Nella prima udienza che si è svolta a Istanbul lo scorso 19 marzo, i due vignettisti si sono proclamati innocenti e affermano che il concetto su cui la vignetta ironizza non ha nulla a che fare con il gesto del funzionario, che sarebbe stato disegnato in modo casuale. «Se si guarda all’intera vignetta si può vedere che la battuta non ha nulla a che fare con quel gesto», ha detto Baruter.

Non è la prima volta che Penguen finisce nel mirino di  Erdoğan, che ha già chiesto 40mila lire turche di danni per una serie di vignette nelle quali, quando era premier, venne rappresentato con le sembianze di vari animali. I disegni erano stati pubblicati in risposta a precedenti condanne di vignettisti dei quotidiani Cumhuriyet ed Evrensel, sempre per insulto a Erdogan. Sono oltre 70 le persone processate in Turchia per aver «insultato»  Erdoğan dalla sua elezione alla presidenza nell’agosto del 2014. Il reato di «insulto» viene punito in Turchia con tre mesi di carcere, ma se si tratta di un pubblico ufficiale la pena viene estesa a un anno

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