Gruppi armati anti Assad, tra i quali anche numerosi combattenti islamisti, hanno lanciato insieme un attacco contro le forze governative presso Naseeb, l’ultimo dei valichi di frontiera con la Giordania ad essere sotto il controllo del governo siriano, nella provincia di Deraa.
L’Osservatorio siriano per i Diritti Umani ha riferito che i ribelli hanno messo sotto assedio il valico. “Se le forze ribelli riusciranno a prendere il controllo totale del passaggio, – ha dichiarato Rami Abdul Rahman, direttore dell’Osservatorio – allora non ci saranno più forze pro-regime a controllare i confini con la Giordania”.
Una situazione che, però, potrebbe aiutare Amman nel suo disegno di aiutare nell’addestramento i gruppi ribelli siriani, nel quadro della lotta contro i terroristi di Daesh. L’addestramento è parte di un’azione a livello regionale che coinvolge anche Turchia, Arabia Saudita e Qatar. Il Congresso americano, inoltre, ha fatto passare una legge che prevede 500 milioni di dollari per l’addestramento di ribelli siriani nel corso dell’anno.
Cattive notizie in arrivo anche da Damasco. Anwar Abdel Hadi, direttore per gli affari politici dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina a Damasco, ha dichiarato che Daesh ha preso il controllo di gran parte del campo profughi palestinese di Yarmouk, a sud della capitale: “Combattenti Daesh hanno lanciato un attacco su Yarmouk questa mattina prendendo il controllo di maggior parte del campo”.
I miliziani jihadisti controllano anche l’ospedale principale, il Palestine Hospital, e secondo alcune fonti avrebbero sequestrato i medici e i membri dello staff. L’ingresso sarebbe stato agevolato dai jihadisti di al Nusra, gruppo che nel campo ha una base d’appoggio e collabora con altri gruppi ribelli in funzione anti Assad.
Secondo il governo, l’ingresso dei miliziani Daesh è stato agevolato dai terroristi del Fronte Jabhat al-Nusra, ramo siriano di al Qaeda, che nel campo hanno da tempo una propria base. Le forze governative hanno più volte proposto alle 14 fazioni palestinesi di intervenire in loro appoggio per affiancarle nel respingere i gruppi di opposizione entrati nel campo, ma da tempo si è giunti ad un’intesa tra le 14 fazioni palestinesi e il governo siriano rispetto alla non ingerenza dell’esercito nelle questioni del campo. Nel campo imperversano il Free Syrian Army assieme ai miliziani palestinesi di Aknaf Beit Al-Maqdes, scissione di Hamas, accusati dalla sinistra palestinese di assediare il campo profughi. Al fianco delle truppe governative si è schierato e combatte il Fronte per la Liberazione della Palestina, i cui miliziani sono quotidianamente impegnati in scontri con altre fazioni palestinesi che hanno deciso però di supportare le brigate anti Assad.
I miliziani di Daesh sarebbero entrati, secondo il racconto di un abitante al sito Middle East Online, dalla zona occidentale del campo. Il testimone ha riferito di combattimenti tra i miliziani di Daesh e proprio il gruppo palestinese Aknaf Beit al Maqdis, vicino ai Fratelli Musulmani. Lo scontro tra l’Isis e Aknaf Beit al Maqdis sarebbe scoppiato dopo l’arresto, avvenuto qualche giorno prima, di alcuni membri di Daesh. Altri testimoni hanno riferito che i qaedisti del Fronte al Nusra si sarebbero uniti ai jihadisti dello Stato Islamico, confermando così la versione del governo e dell’esercito.
L’arrivo di Daesh rende il quadro sempre più complicato. Ad oggi, dei 150.000 rifugiati palestinesi che ospitava il campo profughi ne sono rimasti circa 18.000. La situazione umanitaria del campo appare grave: gli abitanti soffrono di carenza di cibo, medicinali e farmaci.