«Condivido l’auspicio di papa Francesco che si riprenda il cammino della riconciliazione tra i popoli. Sarà un segnale della grandezza e della forza di un Paese». Lo dice Sandra Zampa, deputata del Partito Democratico e prima firmataria della proposta di legge presentata alla Camera su ‘L’istituzione della Giornata in ricordo del genocidio del popolo armeno.
«L’invito del Papa non va lasciato cadere, ciò che è avvenuto 100 anni fa non deve essere dimenticato. Per quel che ci riguarda, per l’Italia è ancora aperta una ferita perché i fatti non sono stati ancora pienamente riconosciuti -spiega la parlamentare del Pd- È questo anche l’intento della Pdl che è stata ripresentata alla Camera, lo diciamo nel preambolo che non a caso cita uno dei gesti più importanti di pacificazione come quello compiuto da Willy Brandt».
Il problema, per la Zampa, è anche il contesto internazionale: «L’Ue, che è premio Nobel per la pace, deve fare la sua parte. Il Senato americano ha riconosciuto il genocidio, in Italia venti anni fa il Senato ha approvato una mozione per riconoscere il genocidio. Poi tutto si è fermato e ora le tensioni che attraversano il mondo e quelle zone in particolare, con la minaccia dell’Isis, rischiano di congelare il percorso. C’è una grande timidezza e incertezza, ma il Papa ci ha dato prova che dal ricordo dei fatti riparte la pace».
La Zampa si rivolge in particolare alla Turchia: «Le grandi potenze sono grandi nella misura in cui sanno comprendere ciò che loro è richiesto storicamente. È vero che Erdogan lo scorso anno ha fatto un grande gesto rivolgendo al popolo armeno una sorta di appello di perdono, ma è tempo di fare di più: la pacificazione non è del tutto compiuta, la Turchia non ha nulla da temere da questo, la sua grandezza si misurerà nella capacità di andare avanti».
ZINGARETTI, NO INDIFFERENZA A DENUNCE PONTEFICE – «Sono stato a piazza San Pietro con un atto silenzioso di testimonianza per far vedere che rispetto agli appelli a volte drammatici del Papa sulla persecuzione contro i cristiani non tutti si girano dall’altra parte, come lui ha denunciato». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a margine di una iniziativa con gli scout al Circo Massimo. «Quindi – ha aggiunto – è stato l’inizio di un impegno nostro affinchè cresca in tutti i Comuni della nostra regione la sensibilizzazione perchè questo massacro non passi sotto silenzio. Mi sembrava un atto dovuto – ha sottolineato Zingaretti – perché a volte quando il Santo Padre lancia queste denunce si usa il ‘trucco’ di pensare che si rivolga sempre a qualcun altro. Invece si rivolge alle persone, e a chi tra di loro ha una responsabilità istituzionale».