Il «grande sostegno» arrivato dalla Turchia, dall’Arabia Saudita e da altri Paesi del Medio Oriente ha favorito l’avanzata dei gruppi jihadisti in Siria e il supporto arrivato dalla Turchia ha permesso ai jihadisti, compresi combattenti del Fronte al-Nusra, di conquistare a fine marzo la città di Idlib, nel nordovest della Siria. Lo ha affermato il presidente della Siria Bashar al-Assad in un’intervista al quotidiano Expressen di Stoccolma.
«Come ho detto, qualsiasi guerra compromette qualsiasi esercito, è il corso naturale degli eventi», ha affermato il leader siriano. Riguardo la caduta di Idlib, «il fattore principale è stato il grande sostegno arrivato attraverso la Turchia; oltre al supporto logistico, militare e certamente anche economico attraverso Arabia Saudita e Qatar».
A proposito dell’iniziativa dell’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura di nuove consultazioni con le parti coinvolte nel conflitto, Assad ha ribadito come a suo avviso la crisi siriana si sia «complicata» a causa delle «interferenze straniere» e come «non sia realistico e obiettivo» guardare al conflitto come «una guerra tra fazioni siriane». Per il presidente della Siria è necessario «fare pressioni sui Paesi che sostengono il terrorismo e impediscono l’attuazione di un piano di pace in Siria» e «soprattutto su Arabia Saudita, Qatar e Turchia».