Era il 27 maggio del 2013 quando la giornalista siriana Yara Abbas, che lavorava per il canale televisivo di stato Al-Ihbariya, venne uccisa dal tiro di un cecchino nei pressi della città di Qusayr. Uccisa perché accusata di lavorare in un canale televisivo considerato dai gruppi terroristi “uno dei principali strumenti di propaganda del governo”. La giornalista fu colpita nei pressi dell’aeroporto di Dabaa, alle porte di Qusayr. La Abbas e la sua troupe a Qusayr erano al seguito delle forze governative e dei miliziani di Hezbollah.
Nel suo ultimo reportage, mostrando immagini di soldati che avanzavano, macerie sparse e ordigni recuperati, Yara diceva: “Siamo nel punto vicino all’area fino a poco fa controllata dai mercenari, laggiù c’è il macello di Qusayr con il tetto rosso, da lì i terroristi cercavamo di entrare a Qusayr ma ora tutto è sotto il controllo dei soldati”.