Sono tre milioni i cittadini iracheni sfollati a causa dell’avanzata dei miliziani dello Stato islamico (Is). La stima è del ministero delle Migrazioni dell’Iraq. Il suo portavoce, Asghar Mousawi, ha spiegato che l’aumento del numero dei rifugiati è dovuto alle precarie condizioni di sicurezza nella provincia di al-Anbar, a maggioranza sunnita nell’Iraq occidentale, dove in mano all’Is c’è il capoluogo Ramadi e altre località. «Il ministero ha contato che sono tre milioni gli sfollati attualmente in Iraq – ha detto Mousawi – Ci aspettiamo che il loro numero aumenti con l’operazione militare mirata a liberare la provincia di Anbar». Secondo Mousawi, dopo la caduta di Ramadi il 17 maggio oltre 25mila persone hanno abbandonato le loro case per cercare rifugio a Baghdad.
AVIAZIONE BOMBARDA FALLUJA, 12 CIVILI UCCISI – Sarebbero almeno 12 i civili che hanno perso la vita e altri 28 quelli rimasti feriti in seguito a un raid condotto dall’aviazione irachena su Falluja, nella provincia occidentale di al-Anbar. Lo rende noto un capo tribale all’agenzia di stampa Anadolu, Sheikh Abu Mohammed al-Delimi, riferendo che i raid hanno colpito un’area residenziale e alcuni mercati. «Gli aerei dell’esercito iracheno hanno lanciato cinque barili bomba su case di civili e mercati nella città di Falluja, uccidendo 12 persone e ferendone altre 28, tra cui donne e bambini», ha detto al-Delimi. «I barili bomba hanno causato gravi danni nella zona e distrutto 14 case, un appartamento e numerosi negozi», ha aggiunto. «Successivamente, le forze irachene hanno colpito la moschea di al-Hajj Shaker al-Dahi nel centro di Falluja, distruggendo una grande parte della moschea e negozi», ha detto. Una fonte medica dell’ospedale generale di Falluja ha detto che sono arrivati 12 cadaveri, tra cui tre bambini e due donne. Tra i 28 feriti anche otto bambini e cinque donne, ha spiegato. La notizia dell’uso di barili bombe non è in ogni caso verificabile in modo indipendente.
AL-JAZEERA, 33 MILITARI UCCISI IN SCONTRI CON IS AD AL-ANBAR – Sono almeno 33 i soldati dell’esercito iracheno e miliziani loro alleati uccisi in un’imboscata tesa da jihadisti dello Stato islamico (Is) nella città di al-Seddiqiya, a est di Ramadi, capoluogo della provincia di al-Anbar, nell’Iraq occidentale. Lo riferiscono fonti militari citate dall’emittente al-Jazeera, spiegando che nell’attacco sono rimasti feriti anche altri 40 militari. Il ministero della Difesa iracheno ha intanto riferito che caccia hanno sferrato raid aerei su obiettivi dell’Is nelle province di Anbar e Saladin. Il ministero ha diffuso un video dei raid affermando che molti combattenti dell’Is sono stati uccisi, mentre equipaggiamento militare ed edifici usati come basi sono stati distrutti.
ISIS: TV, 75 UCCISI IN DUE ATTACCHI SUICIDI – Quarantadue persone – tra le quali 30 agenti e 12 civili – sono state uccise quando un kamikaze alla guida di un veicolo blindato Humvee imbottito di esplosivo si è lanciato contro il quartier generale della polizia a Tharthar, località a Nord di Falluja. Ad Al Saddiqiya, invece, ad Est di Ramadi, 33 soldati e membri delle milizie paramilitari sciite sono morti in un altro attacco di un attentatore suicida. Ramadi è il capoluogo della provincia di Al Anbar, caduto nelle mani dello Stato islamico il mese scorso. L’esercito e le milizie paramilitari, in particolare quelle sciite alleate dell’Iran, stanno cercando di riconquistare la stessa Ramadi e l’intera provincia, dove la maggioranza della popolazione è sunnita e la presenza dell’Isis è estesa.