E’ morto Terq Aziz: vice premier di Saddam Hussein


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(Salvatore Lazzara) – E’ morto per un attacco cardiaco, all’età di 79 anni, l’ex ministro degli Esteri di Saddam Hussein, Tarek Aziz.  Secondo la tv irachena al-Sumaria, Aziz è morto in un ospedale di Nassiriya a causa di un arresto cardiaco. L’emittente cita Adel Dakheel, vice governatore della provincia di Dhi Qar (dove si trova Nassiriya) che ha spiegato che Tareq Aziz era stato trasferito nella struttura dal carcere della città dove era detenuto. Proprio nella città dell’Iraq meridionale l’ex ministro era stato trasferito – stando ai media iracheni – “negli ultimi tempi del governo Maliki (premier fino all’agosto 2014, ndr)”, dopo una lunga detenzione in una prigione a Baghdad.

Tareq Aziz, nato vicino a Mosul nel 1936, si era laureato in Lingua e letteratura inglese e aveva lavorato come giornalista, per poi entrare in politica. All’anagrafe era Mikhail Yuhanna, nome che poi cambiò per “arabizzarlo”, qualcuno lo conosceva come il “Gromyko di Baghdad”, paragonando la sua conoscenza della diplomazia a quella del ministro degli Esteri sovietico.

La sua carriera politica iniziò nel 1968: in quell’anno, Michael Yuhanna, il suo vero nome poi arabizzato in quello di Tareq Aziz , si trasferì con la famiglia a Bagdad, dove iniziò a militare nel partito di governo Baath. E così Aziz passò dalla professione di giornalista a quella di ministro dell’Informazione, una carica tra le più delicate in un governo-regime “impenetrabile” come quello iracheno. Divenne poi ministro delli Esteri, di fatto numero due del regime, fino alla caduta nel 2003. Era l’8 di picche nel mazzo di carte che simboleggiava i 55 maxi ricercati del regime iracheno.

Nel 2010 Aziz, di fede cristiano caldea, era stato condannato a morte dalla Corte suprema, ritenuto responsabile delle persecuzioni della comunità sciita in Iraq. La sentenza non era mai stata eseguita. A novembre il presidente Jalal Talabani si era rifiutato di dare corso all’atto, graziando l’ex vice premier.

In tribunale, nel 2006 aveva difeso l’operato di Saddam, che in una strage aveva ucciso 140 musulmani sciiti a Dujail nel 1982. L’8 luglio di quell’anno il convoglio di Saddam, in visita proprio a Dujail, fu raggiunto da diverse raffiche di mitra. “Un capo di Stato che si trovi a fronteggiare un tentato omicidio – aveva affermato – deve intraprendere misure per punire coloro che conducono o collaborano a queste operazioni”.

Tareq Aziz era piuttosto noto in Italia, dove era stato in visita diverse volte, fermandosi anche in Vaticano. Numerosi Paesi, oltre al Vaticano, hanno più volte chiesto a Bagdad di concedere la grazia all’anziano ex vicepremier, che però non è più stato rilasciato. Nel 2013 Aziz si era rivolto al Papa perché potesse essere giustiziato presto e metter così fine alle sue sofferenze.

 

 

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