I residenti drusi di al-Sweida, capoluogo del governatorato omonimo, si sono uniti da volontari alle forze dell’esercito siriano per difendere la loro città natale contro gli attacchi dei terroristi intrusi.
“Siamo venuti a difendere al-Sweida e, a Dio piacendo, saremo vittoriosi. La patria ha bisogno di noi. Questa terra è nostra e noi la difenderemo “, ha detto uno dei volontari.
Gli abitanti di Sweida continuano a vivere una vita normale nonostante le pressioni persistenti verso la città e la sua campagna da parte di Jabhat al-Nusra. Tra i volontari figurano un certo numero di ex soldati dell’esercito che hanno deciso di tornare in servizio dopo aver lasciato l’esercito, per motivi diversi (tra cui le minacce dei terroristi alle loro famiglie).
“Sono venuto qui per effettuare il mio servizio e il mio dovere nazionale in difesa della mia città di Sweida e tutto il mio paese, la Siria. Sono un soldato dell’esercito. Ho combattuto ad Aleppo, sono stato rapito e le cose si sono complicate. Quando la mia città è stata attaccata, ha deciso di tornare al mio dovere”, ha detto un altro volontario.
Anche un anziano locale ha elogiato l’elevato numero di persone che si sono offerte di unirsi alle battaglie anti-terrorismo dell’esercito siriano. Tra i volontari il morale è alto e l’entusiasmo evidente, tra slogan e canzoni nazionali. La scorsa settimana, almeno 100 terroristi di Jabhat al-Nusra sono stati uccisi a Sweida dopo che le forze siriane hanno sventato i tentativi da parte dei terroristi di infiltrarsi nella zona dell’aeroporto al-Tha’leh.
(Syria – L’altra faccia della rivolta)