È di 146 morti, tra i quali 120 civili, l’ultimo bilancio dell’attacco dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) contro Kobane, quella che un tempo era la terza città a maggioranza curda della Siria. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya, che cita gli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.
L’Osservatorio ricorda anche l’uccisione da parte dei jihadisti di «26 civili» assassinati ieri nel villaggio di Bakha Botan, circa 35 km a sud di Kobane. I curdi hanno denunciato un «massacro». Stando alla ong con sede in Gran Bretagna e legata agli attivisti delle opposizioni siriane, l’attacco dell’Is a Kobane è tra i più sanguinosi commessi dai jihadisti in Siria per numero di vittime civili.
OMBRE SUL RUOLO DELLA TURCHIA – Secondo la tv siriana, l’Isis è arrivato dal confine con la Turchia, ossia con la complicità delle autorità di Ankara, ostili ai curdi. Anche molte fonti locali non escludono che i miliziani dello Stato Islamico siano giunti dal confine turco.
ONU, 60MILA SFOLLATI A CAUSA ATTACCO IS NEL NORDEST – Sarebbero 60mila gli sfollati a causa dell’attacco dei jihadisti del sedicente Stato Islamico (Is) contro la città di al-Hasaka, nella Siria nordorientale. Lo denuncia l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha). Secondo le stime, altre «200mila persone potrebbero tentare di fuggire dalla città nelle prossime ore per dirigersi verso le zone settentrionali del governatorato, molto probabilmente verso Amuda e Qamishli». L’Ocha, che si basa su dati forniti da partner locali e dal Dipartimento Affari Sociali del regime di Damasco, precisa che tra i circa 60mila sfollati, 50mila sarebbero rimasti comunque in città pur avendo abbandonato le proprie case, mentre altri 10mila si sarebbero diretti verso Amuda.
Secondo stime del 2011, nel governatorato di al-Hasaka vivevano 1,5 milioni di persone, mentre la città omonima contava su una popolazione di 300mila persone. Al-Hasaka è divisa in una zona sotto il controllo delle forze del regime siriano e una controllata dalle Unità di protezione del popolo (Ypg). Ieri sono finiti nelle mani dei jihadisti dell’Is i quartieri di Al-Nashwa e Al-Sharìa e una zona vicina al carcere centrale e al quartier generale della sicurezza nella parte meridionale e sudoccidentale della città