Attentato a Lione, Margelletti (Cesi): atto organizzato, Europa nel mirino


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«Né improvvisato, né frutto della decisione del momento». L’attentato compiuto contro l’impianto di gas industriale vicino a Lione «è stato pianificato e organizzato per ottenere un effetto-sorpresa, andando a colpire un obiettivo non particolarmente sorvegliato». Lo sottolinea Andrea Margelletti, Presidente del Cesi, Centro Studi Internazionali.

L’attentato in Francia, così come l’arresto all’aeroporto di Fiumicino di un cittadino pachistano accusato di aver partecipato all’attentato commesso il 28 ottobre 2009 presso il mercato di Peshawar, «non sta a significare un rinnovato interesse dei jihadisti verso l’Europa, proprio perché in realtà questo interesse non è mai venuto meno».

Anche se il ‘frontè terroristico si attesta in questi mesi soprattutto in Iraq e in Siria nell’ambito della campagna di espansione dell’Isis, «la verità e che da diversi anni ormai i responsabili di azioni terroristiche compiute in Europa sono cittadini europei, radicalizzatisi in chiave terroristica», osserva il presidente del Cesi. «Si tratta in molti casi di cittadini europei che sono andati a combattere all’estero e poi hanno fatto ritorno nei Paesi di partenza. Un aspetto -rileva Margelletti- che rende anche più difficile il controllo preventivo, dal momento che si tratta di persone non sottoposte ai vincoli di Schengen».

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