Italia e Israele hanno «rapporti eccellenti, basati su valori e punti di vista comuni». Lo hanno ribadito il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che si sono incontrati stamattina a Gerusalemme. Unico punto di divergenza è stato il dossier Iran: Netanyahu ha definito «sbagliata e pericolosa» la possibile intesa con Teheran mentre Gentiloni, in visita di Stato in Israele, ha auspicato che essa serva ad allentare le tensioni.
«L’Italia è dell’idea – ha spiegato Gentiloni – che possa esserci un accordo con l’Iran e che esso possa essere importante. Tutto ovviamente dipende dalla qualità dell’accordo stesso». Netanyahu poco prima aveva invece affermato che «l’Iran è il maggiore fomentatore di terrorismo nel mondo» e che così come «non sarebbe immaginabile» che allo Stato islamico si consentisse di dotarsi di armi nucleari, similmente ciò deve essere impedito anche alla repubblica islamica dell’Iran. «L’accordo – ha sottolineato Netanyahu – è sbagliato e rappresenta un pericolo per Israele, per l’Italia, per la Ue, per gli Usa e per il mondo».
Venendo alle relazioni fra Israele e Palestina, Gentiloni ha confermato che la posizione dell’Italia si basa sulla «via tradizionale, che è quella dei due Stati». La possibile pace – ha proseguito – «sarebbe un segnale per tutta la Regione, che negli ultimi anni attraversa un periodo duro». Nello stesso tempo Gentiloni ha detto che l’Italia «rigetta ogni tentativo di delegittimare Israele nell’arena internazionale. Non è questa la via per raggiungere la pace». Il capo della diplomazia italiana si è poi augurato che «nei prossimi mesi ci possa essere qualche buona notizia in questo dossier» e che l’Europa sostenga la ripresa delle trattative fra le due parti. Gentiloni ha infine confermato l’arrivo in visita di Stato in Israele del premier Matteo Renzi il 21 luglio.