(Yusuf Fernandez) – Dopo decenni di ostilità verso l’Iran, che comprendeva numerose minacce di attacchi militari e sanzioni contro il paese islamico, una parte dell’élite politica americana sembra aver concluso che tutte queste misure sono state inefficaci e non hanno raggiunto alcun risultato positivo per gli Stati Uniti. L’economia iraniana non è stata distrutta, l’influenza dell’Iran in Medio Oriente e nel mondo non è stata arrestata così come non è stato fermato lo sviluppo militare e tecnologico della Repubblica Islamica.
In effetti, l’Iran è un paese troppo grande, troppo ricco di risorse di ogni tipo, troppo potente dal punto di vista delle opinioni politiche, diplomatiche e religiose e molto ben posizionato strategicamente tra l’Asia centrale e il Medio Oriente e tra il Caucaso e il Golfo Persico per essere sottoposto a pressione, ricatti e minacce.
In una recente dichiarazione, il Segretario di Stato John Kerry ha evidneziato come il mancato raggiungimento di un accordo nucleare per sollevare le sanzioni contro l’Iran avrebbe portato comunque al collasso il sistema delle sanzioni contro Teheran. “Il mondo”, ha detto il presidente Barack Obama in questo senso, “non può sostenere uno sforzo costante di sanzionare l’Iran fino alla sua sottomissione”.
La capacità degli Stati Uniti e dei suoi alleati di minare l’economia iraniana era comunque molto limitata, dal momento che la maggior parte del commercio iraniano viene realizzato con la Russia, la Cina e altri paesi asiatici. E in un contesto di crescente confronto tra Stati Uniti e Russia – sulla questione di Ucraina – e tra Stati Uniti e Cina – per la presenza cinese nelle isole del Mar Cinese Meridionale – era molto poco improbabile che questi paesi accettassero di sanzionare l’Iran, visto come un fedele partner e alleato contro l’egemonismo degli USA e nella lotta contro il terrorismo takfiro che minaccia entrambi i paesi.
Gli Stati Uniti temono che l’Iran rafforzi ulteriormente l’alleanza con la Russia e la Cina. Le due potenze hanno manifestato l’interesse a portare Teheran dentro la Shanghai Cooperation Organization, che oggi raccoglie le maggiori potenze asiatiche. Non è un segreto che l’obiettivo della creazione dello SCO è stato principalmente quello di contenere l’influenza degli USA in Eurasia, cresciuta dopo lo scoppio della guerra in Afghanistan nel 2001 e la successiva creazione di basi militari statunitensi in alcuni paesi dell’Asia centrale . Per l’élite americana, l’alleanza russo-cinese-iraniana dominerebbe l’Eurasia e indebolirebbe la posizione degli Stati Uniti nella regione e in tutto il mondo.
Mosca e Pechino stanno anche assumendo iniziative e provvedimenti per sfruttare i loro legami economici e militari con l’Iran. La Cina è oggi il più grande partner commerciale dell’Iran, mentre la Russia e l’Iran stanno aumentando la loro collaborazione nel settore della difesa. Russia e Iran sono i principali sostenitori della Siria e Iraq nella lotta contro il terrorismo. Mentre i paesi occidentali hanno cercato di fare pressione sull’Iran e la Russia allo scopo di far loro accettare la cacciata del presidente siriano Bashar al Assad, entrambi hanno ribadito che un cambiamento di questo tipo lo possono decidere soltanto i siriani aggiungendo che il presidente Assad è attualmente la principale garanzia di sopravvivenza dello Stato siriano nella lotta contro il terrorismo.
L’accordo con l’Iran è importante anche per gli Stati Uniti che in questo modo hanno la possibilità di essere comunque presenti in Asia, una regione in cui sarà incentrata la maggior parte della crescita globale di questo secolo. Al fine di preparare una futura strategia volta a isolare la Russia e la Cina, l’establishment politico e militare degli Stati Uniti ha bisogno di svincolarsi dagli eventi in atto in Medio Oriente, cosa che non è riuscita a fare finora a causa dei numerosi conflitti e alle tensioni sul programma nucleare iraniano.
La parte della classe politica americana che ha stretti legami con la lobby sionista ha mantenuto una posizione differente, continuando a mantenere la loro attenzione in Medio Oriente con lo scopo fondamentale di servire le mire egemoniche di Israele nella regione. Tuttavia, le guerre americane fallite in Iraq e Afghanistan, la crisi economica degli Stati Uniti, compreso il suo enorme debito e il rifiuto del popolo americano a nuove guerre in Medio Oriente fa si che questi settori si trovino oggi in una situazione di debolezza e siano incapaci di far fallire l’accordo con l’Iran.
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