Erdogan: il processo di pace con il PKK non è più possibile


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«Non è possibile portare avanti il processo di pace con coloro che minacciano la nostra unità e fratellanza nazionale». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, riferendosi ai curdi del Pkk, con i quali è stato avviato un dialogo nella primavera del 2013. Nel corso di una conferenza stampa ad Ankara, prima della sua partenza per la Cina, Erdogan ha quindi affermato che bisognerebbe togliere l’immunità ai politici che hanno legami con i «gruppi terroristici», per poterli processare. Un riferimento al partito filo-curdo Hdp, più volte accusato nei giorni scorsi dal presidente di sostenere il Pkk. «Non sarà fatto alcun passo indietro nella nostra lotta contro il terrorismo, questo processo continuerà con la stessa determinazione», ha detto Erdogan, aggiungendo di aspettarsi dal vertice della Nato, in programma oggi, che gli alleati si dichiarino pronti a prendere le misure necessarie a sostenere la Turchia nella sua lotta contro Pkk e Stato islamico (Is).

NATO, MAI TOLLERARE O GIUSTIFICARE TERRORISMO –  «Il terrorismo in tutte le sue forme non può mai essere tollerato o giustificato. È giusto e opportuno che ci riuniamo oggi per discutere dell’instabilità alle porte della Turchia e ai confini della Nato». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, aprendo la riunione del Consiglio dell’Alleanza atlantica, chiesta dalla Turchia dopo gli attentanti subiti. «La Turchia ha chiesto questo incontro per la seria situazione della sicurezza. La Nato segue molto da vicino gli sviluppi ed è fortemente solidale con il proprio alleato», ha aggiunto Stoltenberg.

 

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