PETIZIONE/ Ripresa delle relazioni diplomatiche con la Siria e abolizione dell’embargo e delle sanzioni


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La Rivista Spondasud, Assadakah Sardegna e la Federazione Assadakah Italia Centro Italo Arabo e del Mediterraneo Onlus sostengono la petizione promossa dal Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria, rivolta al Presidente della Repubblica e al Parlamento, affinché vengano ristabiliti i rapporti con Damasco e tolte le sanzioni contro il popolo siriano.

Petizione diretta a Presidente della Repubblica Italiana Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

Qui il link per la sottoscrizione Ripresa delle relazioni diplomatiche con la Siria

Ripresa delle relazioni diplomatiche con la Siria e Abolire Embargo e Sanzioni sul popolo siriano.

Basta. Riprendiamo i rapporti diplomatici con Damasco, aboliamo le sanzioni e embargo sul popolo siriano, affinché possa ritrovare la pace! Da oltre quattro anni le potenze mondiali conducono una guerra sanguinosissima per procura contro la Siria. Forniscono ai gruppi islamisti le armi più moderne, li fanno istruire dai propri consiglieri militari nei campi d’addestramento in Turchia e in Giordania sotto guida Usa.

Il regime wahabita saudita e le altre monarchie del golfo replicano il copione già sperimentato in Afghanistan negli anni ’70 e mettono a disposizione miliardi di dollari per reclutare e armare le truppe di Isis e Al Nusra. Mentre il popolo siriano resiste e combatte con tutte le sue forze questo terrorismo internazionale.

La responsabilità del governo italiano e dell’Unione europea: L’Unione europea e il governo italiano partecipano a questa sporca guerra. Dal 2011 hanno decretato l’embargo contro la Siria. Lo scopo dichiarato di tale embargo era quello di paralizzare l’economia del paese e di spingere la popolazione a ribellarsi contro il governo.

In combutta con Usa, Arabia saudita, Qatar e Turchia, hanno:

– Congelato i conti siriani all’estero;

– Vietato le importazioni dalla Siria, in particolare quelle di petrolio grezzo come pure ogni tipo di transazione economica, in modo da impedire l’importazione dei beni indispensabili al popolo, bloccare le rimesse dei siriani all’estero, per far collassare l’economia del paese;

– Proibito le importazioni da parte della Siria di carburante, e derivati, olio da riscaldamento, tecnologia e impianti per la raffinazione del petrolio e per la produzione di gas liquido necessario per la produzione di energia elettrica. Senza benzina e senza corrente elettrica, l’agricoltura, come anche l’industria alimentare, l’artigianato e l’industria sono di fatto paralizzate.

L‘economia siriana è a terra. L‘inflazione galoppa, il costo dei generi alimentari è raddoppiato, mentre scarseggiano diesel e merci d‘importazione; Oggi, a distanza di 3 anni, il prodotto nazionale lordo è diminuito del 60%, la percentuale è passata dal 15% al 58%. Il 64,7% dei siriani vive in uno stato di miseria estrema e non è più in grado di procurarsi gli alimenti di base.

In questa situazione di degrado, che diffonde fanatismo e criminalità, i civili siriani, famiglie, anziani, donne e bambini, sono i più colpiti e le vere vittime, mentre Isis e Al Nusra trovano un fertile terreno per reclutare nuovi combattenti.

Affamare un popolo è un crimine.
L’aver dichiarato l’embargo contro un paese come la Siria equivale a una dichiarazione di guerra ingiustificata e particolarmente disumana. L’embargo alla Siria funziona da moltiplicatore ed alimenta la guerra fratricida: 220 mila morti, quasi un milione di feriti e mutilati, più di 10 milioni di profughi: non vi bastano ancora?

Relazioni diplomatiche interrotte senza motivo.
L’Italia da sempre ponte di dialogo in Medio Oriente, non può giocare un ruolo attivo, e serio e non allineato, nella soluzione della crisi siriana, avendo interrotto i rapporti diplomatici e chiuso la porta in faccia alla Siria, paese indipendente e sovrano, a pieno titolo presso le Nazioni Unite.

Il governo italiano deve assumere le proprie responsabilità, avendo appoggiato dall’inizio i cosiddetti ribelli, consentendo in modo indiretto a cittadini siriani e italiani di andare a combattere in Siria, commettendo crimini e terrore contro i siriani.

Mentre l’Europa trema davanti alle minacce terroristiche, in assenza di qualsiasi tipo di coordinamento e cooperazione sulla sicurezza tra Damasco e Roma, in assenza di relazioni diplomatiche reciproche, necessarie proprio in questa fase delicata. Chiediamo al governo e ai deputati di agire subito – l‘embargo contro la Siria deve cessare al più presto in modo che l‘economia del paese possa riprendersi e che ulteriori sofferenze vengano risparmiate alla popolazione; – siano elargiti al paese generosi aiuti economici per la ricostruzione; _ siano immediatamente riprese le relazioni diplomatiche e si rispetti la sovranità del paese.

É giunto il momento per il governo italiano e l`Unione Europea di assumere il ruolo di intermediazione in questo conflitto e di dare così un contributo al ristabilimento della pace in Siria e nella regione. Mantenere i rapporti interrotti con la Siria, da credito e giustifica i crimini dei terroristi! Continuare a mantenere l’embargo e le sanzioni equivale ad essere corresponsabili di un genocidio! Firmare e diffondere per la Siria e i siriani.

Qui il link per la sottoscrizione Ripresa delle relazioni diplomatiche con la Siria

 

Coordinamento Nazionale per la Pace in Siria www.siriapax.org segreteria@siriapax.org

 

 

 

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