(Valentina Bifulco) – Il Parlamento Europeo ha votato, lo scorso 15 aprile, una risoluzione per adottare il 2 Agosto come “Giornata della memoria dello sterminio zingaro per mano dei nazisti”. E’ stata una decisione storica per il popolo zingaro. 71 anni fa, infatti, 2.897 zingari vennero uccisi nelle Camere a gas del Campo di concentramento di Auschwitz, in quella che viene tristemente ricordata come “la notte degli zingari”.
L’interesse di Heinrich Himmler, capo supremo delle SS, per la popolazione zingara iniziò già nel 1941, quando propose di tenere in vita alcuni di loro per poter eseguire degli esperimenti antropologici al fine di scoprire se avessero radici indogermaniche. Gli esperimenti medici di Himmler, svolti nel Centro di Ricerca di Igiene Razziale e di Biologia delle Popolazioni diretto dal dottor Robert Ritter, portarono alla conclusione che gli zingari erano un “popolo dalle origini assolutamente primitive che costituisce un sottoproletariato asociale e criminale, e per questo deve essere incluso nei campi di lavoro, ancora meglio, deve essere completamente sterminato”.
Nel 1942, Himmler ordinò che tutti gli zingari fossero deportati nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Ne vennero confinati circa 23.000, che furono sterilizzati, resi vittime di esperimenti medici eseguiti dal dottore criminale Mengele, e annientati sistematicamente nelle camere a gas. Molte altre persone di etnia zingara furono uccise in altri campi di sterminio nazista come Birkenau, Chelmno, Belzec, Sobibor y Treblinka.
Nel libro “La strada verso il “Porrajmos” (la distruzione) Racconti e testimonianze sullo “sterminio dimenticato” del popolo dei Rom e Sinti”, vengono riportate alcune delle testimonianze dei sopravvissuti a quella notte.
Ricorda un medico ebreo prigioniero ad Auschwitz-Birkenau “È suonata anche per i 4.500 detenuti del campo zingaro. La procedura è stata la stessa applicata per il campo ceco. Prima di tutto divieto di uscire dalle baracche. Poi le SS e i cani poliziotto hanno cacciato gli zingari dalle baracche e li hanno fatti allineare. Hanno distribuito a ciascuno le razioni di pane e i salamini. Una razione per tre giorni. Hanno detto loro che li portavano in un altro campo e gli Zingari ci hanno creduto… Il blocco degli zingari sempre così rumoroso, s’è fatto muto e deserto. Si ode solo il fruscio dei fili spinati e porte e finestre lasciate aperte che sbattono di continuo”.
“Ricordo in particolare una coppia di gemelli: Guido e Nina, dell’età di circa 4 anni. Un giorno Mengele li portò via con sé. Quando ritornarono erano in uno stato terribile, erano stati cuciti insieme, schiena contro schiena, come i siamesi. Le loro ferite erano infette e ne colava il pus. Piansero giorno e notte poi i loro genitori, ricordo che il nome della madre era Stella, riuscirono a trovare un po’ di morfina ed uccisero i loro bambini per placare le loro sofferenze. Poco dopo quell’evento io fui trasferita in un altro campo ed il campo zingari fu totalmente liquidato”.H. Davis, Angels of live, in Adassa Magazine, pp. 21-25, novembre 1985.
Il riconoscimento da parte del Parlamento Europeo della data di oggi come giornata della memoria dello sterminio zingaro per mano dei nazisti è il primo passo per ridare dignità storica ad un popolo che ha subito un genocidio, ma anche una maniera per ricordare che gli zingari furono il secondo popolo più sterminato nei lager nazisti.
Per non dimenticare.