Il ministro degli Esteri siriano ha fatto una precisazione riguardo i termini utilizzati dagli Stati Uniti che fanno distinzione tra le “bande armate” (denominate takfiriste) in Siria: “Per noi, non esiste una cosa come opposizione moderata o non moderata. Chiunque prende le armi contro lo stato siriano è un terrorista”, ha detto Walid al-Muallem dopo il suo incontro con il suo omologo iraniano, Mohammad Javad Zarif, a Teheran.
Muallem ha inoltre affermato la Siria si oppone a qualsiasi mossa militare non coordinata con il governo all’interno del suo territorio.
“Gli Stati Uniti ci hanno contattato e ci hanno detto che volevano combattere l’ISIL e non l’esercito siriano. Noi abbiamo risposto che eravamo dalla parte di chi cerca di combattere con ogni sforzo l’ISIL”, ha detto Muallem, aggiungendo però: “Questo dovrebbe essere fatto mediante il coordinamento e la consultazione con il governo siriano altrimenti sarebbe una violazione della sovranità siriana.”
Nel secondo giorno della sua visita a Teheran, Muallem ha incontrato anche il Segretario del Supremo Consiglio iraniano di sicurezza nazionale Ali Shamkhani per rivedere gli sforzi in corso da parte di Iran, Siria e Russia per trovare una soluzione diplomatica alla crisi in Siria. Durante l’incontro, Shamkhani ha salutato il governo siriano e la nazione “per i loro quattro anni di fermezza di fronte a gruppi terroristici”, dicendo che lo stato arabo dovrebbe proseguire gli sforzi “per liberare tutte le aree occupate e ristabilire la pace per la nazione”. Il funzionario iraniano ha aggiunto che l’unica via d’uscita dal conflitto in Siria è quella di impegnarsi in un dialogo intra-siriano al fine di realizzare quello che ha chiamato la “solidarietà nazionale” in Siria.
Shamkhani ha respinto come “inaccettabile” qualsiasi potenziale intervento militare in Siria, dicendo che una tale mossa non farebbe che minare la sovranità siriana e combustibili terrorismo. Muallem, da parte sua, ha ribadito la volontà di Damasco di impegnarsi in colloqui con i membri dell’opposizione che sono interessati a mantenere l’integrità della Siria.
Il diplomatico siriano ha infine detto che raggiungere una soluzione sostenibile e permanente per la crisi in Siria “richiede un vera e propria battaglia contro i gruppi Takfiri e un cambiamento nell’approccio di alcuni paesi che appoggiano il terrorismo”.
Fonte: SYRIA – L’altra faccia della rivolta