I palestinesi della Cisgiordania devono «condurre nuovi attacchi come deterrente di fronte alla occupazione israeliana e ai coloni» in risposta alla morte di Reham Dawabshe, la madre palestinese morta in un rogo attribuito ad estremisti ebrei. Lo afferma su Twitter Hussam Badran, un portavoce di Hamas. «I palestinesi non hanno altra scelta che la resistenza per recuperare i propri diritti», sostiene Badran. Già adesso, aggiunge, tale resistenza attraversa uno stadio di escalation in Cisgiordania. Ma in una fase ulteriore occorrerà passare «ad un confronto generale con la occupazione, per cambiare i fatti sul terreno».
Dura anche la reazione dell’OLP: «Se Israele non viene fermato, – ha detto il nuovo Segretario generale, Saeb Erekat – se non gli viene chiesto di rendere conto, allora Reham Dawabsheh non sarà l’ultima vittima del terrore israeliano. C’è una cultura dell’odio che si sta sviluppando in Israele attraverso l’appoggio agli insediamenti e all’apartheid».
Le tre morti nella famiglia Dawabsheh «riflettono la chiara connessione tra le parole d’odio e l’espansione delle colonie da un lato – ha insistito – e l’impunità garantita d’altro canto ad Israele dalla comunità internazionale».