Per la Siria è più importante parlare di democrazia o del fatto che in quel Paese la gente viene uccisa o rimane senza casa?». È la domanda posta dal presidente iraniano Rohani in una conferenza stampa con il presidente austriaco Heinz Fischer. «Quello che importa per noi – ha aggiunto – è la vita delle persone e il ritorno a casa dei profughi». Sarà quel popolo, ha sottolineato, «a decidere del futuro del suo governo».
Ma dato che la Siria è «un problema nella regione – ha detto ancora Rohani – tutti dovrebbero aiutare i siriani a garantire la sicurezza e così aprire la strada per la democrazia. Per questo tutti i Paesi della regione e quelli influenti, fra cui i membri dell’Unione europea, dovrebbero aiutare». Quanto alla lotta contro il terrorismo, «quello che importa non è sostenere una persona o un governo in particolare. La Siria è un Paese con un governo, un’opposizione e gruppi terroristici: dobbiamo decidere qual’è la priorità. È forse parlare di democrazia in Siria? Di quelli che sono pro o contro il governo in quel Paese? Dei cambiamenti nella Costituzione? Oppure – ha ribadito – delle uccisioni o delle migrazioni della gente?».
«Nessun Paese – ha detto infine Rohani citato dall’Isna – può decidere del futuro della Siria».