Gli aerei russi diretti in Siria portano aiuti umanitari e componenti militari previsti da contratti in vigore, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, citato dall’agenzia di stampa Tass confermando, come già ieri aveva fatto la sua portavoce, che in Siria ci sono militari russi «da molti anni» e «la loro missione è quella di istruire il personale locale a usare componenti militari nella loro lotta contro il terrorismo».
«In funzione di quale sia il carico di un aereo, richiediamo le autorizzazioni appropriate nel pieno rispetto delle norme internazionali», ha detto. Nel suo intervento, il capo della diplomazia di Mosca ha assicurato che la Russia continuerà ad aiutare Damasco per prevenire che in Siria si venga a creare uno scenario libico. Se fossero respinti i doppi standard, la comunità internazionale sarebbe perfettamente in grado di coordinare le forze contro il terrorismo contro l’Is, ha aggiunto
Lavrov sottolineando che in ogni caso, se ulteriori misure saranno richieste per assistere la Siria (e ieri la portavoce aveva parlato chiaro, tali misure contro il terrorismo internazionale saranno senza dubbio discusse), questo sarà fatto nel pieno rispetto delle norme internazionali.
ERRORE LE DICHIARAZIONI USA – Per Lavrov le dichiarazioni degli Stati Uniti che riguardano il supporto della Russia al presidente siriano Bashar Assad rafforzano lo Stato Islamico (Is) e la logica che sta dietro di esse rappresentano un grande errore: “Il segretario di Stato Usa John Kerry ha anche proposto una strana suggestione” e cioè che “il sostegno di Bashar Assad nella lotta contro il terrorismo” finisce “solo per rafforzare le posizioni dell’Is”, perché gli sponsor dello Stato islamico risponderanno alla presa di posizione Usa “fornendo all’organizzazione più armi, soldi e tutto il necessario per portare a termine i propri piani sinistri”. Questa logica che sta dietro alla posizione statunitense “è un altro tentativo di aiutare coloro che utilizzano i terroristi nella lotta contro i regimi indesiderati. E credo sia un grosso errore”, ha detto Lavrov.
NATO PREOCCUPATA DA PRESENZA RUSSA IN SIRIA – Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è detto preoccupato in merito a informazioni relative alla presenza di militari russi in Siria, avvertendo che un rafforzamento del sostegno a Bashar al Assad non farebbe che aggravare il conflitto.
“Si, sono preoccupato delle informazioni secondo le quali la Russia potrebbe aver inviato del personale militare e degli aerei in Siria”, ha dichiarato Stoltenberg sulla sua pagina Facebook, rispondendo ad una domanda dell’Afp. “Qualsiasi sostegno militare ad Assad potrebbe condurre ad una escalation del conflitto e alla perdita di altre vite innocenti”, ha aggiunto.
La Bulgaria ha ufficialmente confermato di aver negato a un numero di aerei militari russi diretti in Siria il diritto di attraversare il proprio spazio aereo alla fine della scorsa settimana, tra le crescenti preoccupazioni Usa che Mosca stia rafforzando il suo sostegno militare al presidente siriano Assad. Washington ha sollecitato Sofia e Atene a chiudere il loro spazio aereo ai voli russi diretti a Damasco.
CREMLINO, NO COMMENT SU IMPIEGO FORZE RUSSE – «No comment» del Cremlino sulla notizia dell’impiego di forze russe in Siria. «La minaccia proveniente dallo Stato islamico è evidente…l’unica forza in grado di contrastarla è quella delle forze armate siriane», si è limitato a dichiarare il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, anticipando che la Siria e l’Is saranno inclusi nel discorso che il presidente Vladimir Putin terrà questo mese di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il quotidiano Kommersant oggi rende noto che fra le componenti militari inviate dalla Russia alla Siria ci sono mezzi per il trasporto truppe corazzati avanzati BTR-82A.