«La Russia ha fatto la scelta di essere con Assad contro il Califfato, costringendo gli Stati Uniti a decisioni estremamente difficili ma che non possono essere a lungo rinviate. Tenendo conto della debolezza russa e delle contraddizioni americane, l’unica via possibile è un compromesso fra queste due grandi potenze in modo da lottare insieme contro il terrorismo e preparare, nei tempi e nei modi opportuni, la successione di Assad».
È quanto afferma l’ex premier Romano Prodi in un editoriale sul Messaggero. «Il caso iracheno e quello libico – spiega Prodi – (che ha tanti elementi comuni a quello siriano e nel quale noi italiani siamo in prima linea) dimostrano che l’abbattimento di un regime autoritario, senza preparare le soluzioni per il dopo, porta solo ad ulteriori e più gravi tragedie».
«Da anni – prosegue – sono costretto a ripetere che, per vincere il terrorismo, non vi è soluzione al di fuori di un accordo tra le grandi potenze. Mi rendo conto di tutte le difficoltà che si frappongono a quest’accordo. Mi rendo conto che questo obbliga a mettere sul tavolo anche il problema ucraino, con tutte le conseguenze che ne derivano».
«Tutto difficile – prosegue -, ma l’alternativa è un’ulteriore immensa quantità di sangue e altri milioni di rifugiati. Un accordo, pur lento e faticoso, è la soluzione non solo razionale ma rispondente agli interessi russi, americani, cinesi ed europei». «Avanti quindi con trattative e negoziati – esorta -. Anche se contrarie a principi più volte proclamati e a prese di posizioni lungamente ribadite, le trattative sono l’unica soluzione possibile. Non solo per il bene comune ma anche per perseguire gli interessi comuni».