La Siria non può essere costretta a scegliere tra il presidente Bashar al-Assad e «gruppi terroristici» come lo Stato Islamico (Is). È quanto ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha sempre respinto l’ipotesi di collaborare con Assad per combattere l’Is. Intervenendo in Parlamento il giorno dopo il lancio di raid russi in Siria contro l’Is, Erdogan ha detto che «il popolo siriano non può essere lasciato a scegliere tra un regime che lo massacra e le organizzazioni terroristiche».
Voce critica rispetto ad Assad e il suo regime, la Turchia ha ripetutamente chiesto la sua deposizione e sostenuto i ribelli. La Russia, al contrario, sostiene Assad e il fatto che il presidente siriano debba essere coinvolto nella soluzione della crisi. Evitando di citare esplicitamente l’intervento militare russo in Siria, Erdogan ha detto di «augurarsi che gli ultimi sviluppi contribuiscano alla soluzione del problema che va avanti da almeno cinque anni».
In Turchia vivono oltre due milioni di rifugiati siriani e Ankara ha spero 7,5 miliardi di dollari per aiutarli. «Ospitando oltre due milioni di siriani e iracheni per quattro anni, la Turchia ha salvato l’onore dell’umanità», ha detto Erdogan. «Non abbiamo il diritto di lasciare morire i nostri fratelli nel Mediterraneo o di esporli alla crudeltà alle frontiere o alle stazioni ferroviarie come fanno alcuni Paesi europei», ha proseguito il presidente turco. Erdogan ha poi detto che resta in vigore la politica della porta aperta adottata dalla Turchia rispetto alle persone che fuggono dai conflitti, contestando la politica europea rispetto alla tragedia dei migranti.
(agenzia)