Tensione alle stelle tra Iran e Arabia Saudita. Teheran: non giocate con la coda del leone


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I sauditi «non giochino con la coda del leone». L’avvertimento giunge da Mohsen Rezai, già candidato presidente ora tornato negli alti ranghi delle Guardie della rivoluzione, nonchè segretario del Consiglio per il discernimento. Il leone è tuttora sentito come l’emblema dell’Iran, anche se non compare più nella bandiera dalla Rivoluzione islamica del 1979.

L’avvertimento di Rezai, accompagnato da annunci di possibili azioni contro i sauditi e veicolato dall’agenzia Irna, è solo l’ultima di una serie di aspre dichiarazioni delle autorità iraniane, fra cui la Guida suprema Ali Khamenei, che accusano Riad per la cattiva gestione dei pellegrinaggi alla Mecca e chiedono un’inchiesta internazionale, da parte di tutti gli stati islamici, sulle responsabilità nella calca che ha ucciso quasi 500 iraniani.

Dichiarazioni che rinfocolano le tensioni con la rivale potenza sunnita, già aspre per effetto delle crisi in Siria e Yemen. Contro Riad per l’incidente alla Mecca si sono espressi in questi giorni anche personaggi dello spettacolo. Fra questi l’attore Amir Jafari, che su Istagram ha pubblicato una vignetta che mostra, in una mappa dell’area, un leone sul suolo iraniano e un arabo prostrato in sottomissione su quello saudita.

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