La necessità di cooperare più da vicino per contrastare la minaccia dell’Isis e di stabilire le condizioni per una transizione politica in Siria, che non preveda la presenza dell’attuale presidente Bashar al Assad, sono stati discussi in una telefonata tra il presidente Usa, Barack Obama, e il re saudita, Salman bin Abd al Aziz al Saud. Lo riferisce la Casa Bianca.
I due si sono impegnati ad aumentare il sostegno ai cosiddetti “ribelli moderati”, una definizione che il governo siriano considera sbagliata perché ritiene che sul campo di battaglia ci siano soltanto gruppi armati classificati come terroristi. Sul conflitto nello Yemen, Obama e Aziz si sono detti d’accordo nella necessità urgente di espandere il flusso di aiuti umanitari e beni commerciali.
FONTI USA, IRAN INVIATO PER LA PRIMA VOLTA A COLLOQUI – L’Iran è stato invitato per la prima volta a partecipare ai colloqui internazionali sul futuro della Siria. Lo hanno annunciato fonti ufficiali degli Stati Uniti, citate da Cbs News. Le fonti hanno aggiunto che Teheran non ha ancora risposto all’invito. Il prossimo round di colloqui sulla crisi siriana si apre giovedì a Vienna e vi prendono parte, tra gli altri, il segretario di Stato degli Usa, John Kerry, e il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov. A opporsi alla partecipazione dell’Iran è soprattutto l’Arabia Saudita.
PATRIARCA COSTANTINOPOLI, UCCISI 340 INNOCENTI – «I grandi potenti del mondo devono mettere fine a questa guerra fratricida che dura da 5 anni e che ha ucciso 340 mila innocenti». Così il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, ha lanciato un appello per mettere fine alla guerra in Siria. «Preghiamo ogni giorno per la pace in Medio Oriente – ha aggiunto Bartolomeo – La soluzione di questa tragedia è far terminare la guerra in Medio Oriente e in Siria, se il conflitto continua i profughi continueranno a fuggire in occidente. In Turchia abbiamo 2 milioni di profughi dalla Siria. Il governo turco ha aperto le frontiere e ha accolto questi poveri uomini, famiglie, ragazzi, aprendo anche le scuole per i giovani siriani» ma «non basta perchè i profughi continuano a venire a causa della guerra. Bisogna mettere fine al conflitto».