Due giorni dopo l’appello lanciato dal capo di al Qaida Ayman al Zawahri a tutti “i fratelli mujaheddin” ad unire gli sforzi contro la Russia e l’occidente, arriva la notizia che il leader del network terrorista avrebbe mandato in Siria un suo inviato per mediare tra il qaedista fronte al Nusra e lo Stato Islamico.
A riferirlo su Twitter la direttrice del centro di monitoraggio di siti jihadisti Site, Rita Katz. L’uomo in questione, Saif al Adel, sarebbe il numero tre dell’ organizzazione e si troverebbe già in Siria. Di lui si era parlato in settembre quando era stato indicato come una delle cinque persone liberate dall’Iran in cambio di un diplomatico iraniano rapito nello Yemen. Una circostanza che Teheran ha sempre smentito.
La direttrice di Site, precisa anche che Adel sarebbe il secondo inviato di Zawahri in Siria dopo Abu Khalid al Suri, morto nel febbraio dello scorso anno in un attacco suicida ad Aleppo. I suoi compagni all’epoca avevano addossato la responsabilità dell’attentato proprio all’Isis. Due giorni fa in un audio messaggio il medico egiziano a capo di Qaida aveva rivolto un messaggio a tutti i musulmani sunniti del mondo, e quindi anche all’Isis, invitando a non farsi la guerra tra di loro e a dirigere invece gli sforzi contro la Russia e l’occidente. Solo a metà settembre in un altro messaggio Zawahri aveva definito il califfo al Baghdadi, capo dell’Isis, “un impostore” e aveva ribadito la sua tesi che lo Stato Islamico, nato da un costola di al Qaida, non ha alcuna legittimità.
(ANSA)