L’esercito arabo siriano, supportato dalla Russia, è avanzato nei quartieri orientali di Aleppo riuscendo a giungere vicino all’antica Cittadella, patrimonio mondiale dell’Unesco. Lo riferisce la tv al Mayadin, vicina all’Iran, a riprova di quanto affermato dall’agenzia siriana Sana. La notizia è confermata da più fonti locali, anche legate all’opposizione.
Le fonti affermano che l’esercito siriano ha conquistato l’intero quartiere di Shaar, oltre ai rioni di Shaykh Lutfi e Marje. L’offensiva delle truppe di Damasco è cominciata il 25 novembre scorso e in dieci giorni ha conquistato circa il 70% dei quartieri di Aleppo est, a lungo sotto assedio perché controllati da miliziani anti-Assad, in particolare dai gruppi jihadisti legati ad Al Qaeda. L’agenzia libica Almasdarnews, citando un generale dell’esercito siriano al fronte, ha reso noto che con i territori ceduti dal gruppo jihadista di “Fatah Halab” sono stati liberati altri 4 distretti, pari a circa l’85% del territorio di tutta la parte est della città siriana.
Nel frattempo gli Usa hanno ritirato una proposta su Aleppo avanzata il 2 dicembre a Roma a margine della Conferenza Med 2016 e ne hanno inviata a Mosca un’altra che, secondo il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, mira a “far tornare tutto indietro e sembra un tentativo di temporeggiare per permettere ai miliziani di rifiatare e di rifornirsi”.
“C’è la consapevolezza – ha detto Lavrov – che non ce la si fa ad avere un colloquio serio con i nostri partner americani. Così – ha proseguito il capo della diplomazia russa – è successo con gli accordi del 9 settembre, che erano stati raggiunti ed erano entrati in vigore, ma poi gli Usa hanno cominciato a cercare dei pretesti per uscirne e alla fine li hanno trovati. Adesso – ha concluso Lavrov – la situazione è molto simile”.
Dopo un incontro a Mosca con il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland. lo stesso Lavrov ha affermato che “il fatto che i miliziani si siano rifiutati di lasciare Aleppo non significa ancora niente. Non c’è nulla da rifiutare, gli accordi non sono ancora stati conclusi. Comunque, se qualcuno si rifiuta di uscire da Aleppo est sarà eliminato, non c’è alternativa”.