Anp, Hamas e Fatah uniti: bene l’iniziativa egiziana per la pace israelo -palestinese


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Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha apprezzato l’invito del presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi per trovare un accordo per raggiungere la pace tra i palestinesi e gli israeliani. “L’Egitto è sempre stato un’ancora per i palestinesi e il suo sostegno all’iniziativa internazionale darà un grande aiuto per portare alla creazione di uno Stato palestinese accanto a quello di Israele”, ha affermato Abbas. Le dichiarazioni del leader palestinese sono arrivate dopo che al Sisi aveva invitato i palestinesi all’unità e gli israeliani all’armonia per raggiungere il processo di pace in Medio Oriente. Il presidente egiziano ha garantito il sostegno alla proposta francese per riprendere il dialogo israelo-palestinese e si è detto pronto a “compiere ogni sforzo” per trovare un accordo tra le parti. Per al Sisi l’iniziativa di Parigi rappresenta un’opportunità “realistica” e “grande”, e lo ha precisato anche rivolgendosi agli israeliani.

In un discorso tenuto ad Assiut e trasmesso in diretta televisiva il capo dello Stato ha dichiarato: “Dico agli israeliani che non vi è alcuna opportunità per la pace senza risolvere la questione palestinese. Sto invitando i partiti israeliani a tentare di partecipare alla risoluzione di questo problema per il bene della stabilità e la sicurezza anche delle prossime generazioni”. Il presidente egiziano ha anche detto che il trattato di pace tra Egitto ed Israele potrebbe migliorare significativamente se le aspirazioni dei palestinesi e il riconoscimento di un loro Stato fosse raggiunto. Le parole di al Sisi giungono dopo la decisione da parte della Francia di rinviare in estate la Conferenza di pace sul Medio Oriente prevista per il prossimo 30 maggio. Una parte della popolazione egiziana ha attaccato al Sisi perché considera la sua iniziativa un segno dell’inclinazione del presidente a normalizzare i rapporti con Israele, che per decenni è stato considerato il “peggior nemico degli arabi”.

Anche l’ambasciatore dell’Anp al Cairo, Gamal al Shobky, ha accolto positivamente l’atteggiamento dell’Egitto. “Il discorso dimostra una profonda visione strategica verso la questione palestinese e l’intera regione mediorientale”, ha detto il diplomatico. “Al Sisi ha messo di nuovo in pista il suo paese per ottenere la leadership dei paesi arabi nella regione”, ha aggiunto Shobky.

Non sono mancate le risposte del partito Fatah e del suo rivale Hamas, il movimento islamista legato ai Fratelli musulmani al potere nella Striscia di Gaza, che di solito non hanno avuto posizioni unitarie sulla risoluzione della diatriba tra israeliani e palestinesi. “Fermare l’occupazione israeliana e dichiarare lo Stato palestinese sono la chiave della vera pace e stabilità per la regione e per il mondo intero”, ha detto il portavoce di Fatah, Osama al Qawasmy. ”Fatah apprezza l’invito di al Sisi e vogliamo profondamente conseguirlo”, ha precisato al Qawasmy. L’apprezzamento è arrivato anche dal movimento di Hamas. “Collaboreremo per raggiungere un accordo nazionale”, ha detto il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri.

Per quanto riguarda la posizione di Israele in merito all’iniziativa egiziana, il premier israeliano, Benjamin Netanyahu ha detto: “Accolgo con favore la proposta di al Sisi e la sua disponibilità a promuovere un futuro di pace e sicurezza tra noi e i palestinesi e gli altri paesi della regione”. Attraverso un comunicato ufficiale, il premier israeliano ha precisato che “Israele è pronto a partecipare insieme all’Egitto e agli altri paesi arabi nella promozione del processo diplomatico e della stabilità nella regione”.

Anche il leader dell’opposizione israeliana Isaac Herzog ha apprezzato l’iniziativa dell’Egitto. “È una dichiarazione drammatica che rappresenta un’opportunità storica, da cui il mondo arabo moderato si aspetta un’apertura coraggiosa, forte e realistica da parte di Israele”, ha affermato Herzog. “Il nostro compito è quello di esaminare in modo serio la proposta di al Sisi, altrimenti ci troveremo a doverlo fare dopo il prossimo funerale”, ha concluso il leader dell’opposizione.

Le dichiarazioni pressoché concordi dei due politici israeliani giungono in un momento in cui le trattative per un governo di unità nazionale sono all’apice.  Herzog, leader del partito laburista (affiliato alla coalizione di centro-sinistra Unione sionista) ha detto che la formazione di un governo unitario rappresenterebbe una “rara” opportunità per migliorare le relazioni con gli altri paesi della regione. “Se per il mio partito va bene negoziare con il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, andrà bene anche negoziare con il premier”, ha dichiarato Herzog. I colloqui per raggiungere l’unità del governo sono fortemente contestati dalla coalizione di cui fa parte il suo partito.

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