(Stefano Di Lillo) – Uno schiaffo in faccia ad Israele, secondo alcuni. Per altri è solo un enorme spreco costato 7 milioni di euro, troppi per un progetto di questo tipo. Comunque la si pensi, nel dodicesimo anniversario della sua morte, il leader palestinese Yasser Arafat avrà finalmente il suo museo, così come spetta ai grandi uomini della storia. L’apertura è prevista per il 9 novembre (due giorni prima la ricorrenza della morte che avvenne in un ospedale vicino a Parigi l’11 novembre del 2004 per cause ancora oggi sconosciute) e in esposizione, tra i tanti oggetti appartenuti allo storico presidente dell’OLP, ci saranno i famosi occhiali da sole, quelli che indossava nel memorabile discorso del 1974 alle Nazioni Unite.
Il museo interattivo dispone anche di video e fotografie relative a momenti chiave della storia palestinese, alcuni provengono dalla collezione privata di Arafat, che nel 1994, insieme ai suoi partner negoziali, gli israeliani Yitzhak Rabin e Shimon Peres, vinse il premio nobel per la pace. Nel museo è presente anche la stanza in cui il leader della resistenza palestinese ha trascorso gran parte dei suoi ultimi anni sotto assedio israeliano durante la seconda Intifada o rivolta palestinese. La struttura si trova nella città di Ramallah, nel centro della Cisgiordania sui monti della Giudea a circa 18 km a nord di Gerusalemme. “Le persone avranno la possibilità di vedere l’eredità e la storia di Yasser Arafat sia come persona che come leader politico”, ha detto il direttore del museo, Mohammad Halayqa.
L’indipendenza dello Stato di Palestina fu proclamata nel 1988 proprio dall’organizzazione presieduta da Arafat, poi sancita dalle Nazioni Unite con la Risoluzione n. 67/19 dell’Assemblea generale del 29 novembre 2012 (che le ha consentito l’ingresso in qualità di stato non membro con status di osservatore permanente, mentre Israele non riconosce lo Stato. Lo Stato di Palestina ha proclamato Gerusalemme Est quale sua capitale, sebbene la città sia sotto il controllo israeliano, mentre i suoi uffici amministrativi si trovano a Ramallah, dove dal 9 di novembre si potrà visitare il museo dell’uomo che nel 1993 ha politicamente riconosciuto lo Stato di Israele con una lettera ufficiale all’allora primo ministro Yitzhak Rabin. In risposta alla lettera di Arafat, Israele riconobbe l’OLP come il rappresentante del popolo palestinese.