Il presidente siriano Bashar al Assad ha affermato che è un suo «diritto» ricandidarsi, in caso di nuove elezioni a breve, ma ha puntualizzato che «è presto per dire» se lo farà o meno. In un’intervista alla tv cinese Phoenix, Assad ha spiegato che dipenderà dai «sentimenti del popolo siriano, se mi vorranno ancora o meno». In ogni caso, ha aggiunto, «Non si può parlare di una cosa che potrebbe accadere anche nei prossimi anni, è troppo presto».
Il presidente siriano ha così risposto a Barack Obama che in precedenza aveva affermato: «Non è concepibile che Assad possa riguadagnare legittimità in un Paese in cui la maggior parte della popolazione non vuole più Assad. La guerra civile non si fermerà se Assad resterà al potere. Per cui si tratta di vedere se con tutti i Paesi riuniti attorno a un tavolo, compresi l’Arabia Saudita, la Turchia e l’Iran e la Russia, così come gli Stati Uniti e altri Paesi, se possiamo instaurare un processo di transizione politica che riconosca il diritto a un nuovo governo e che possa portare a un cessate-il-fuoco nella regione».
Assad, sempre nel corso dell’intervista, ha poi detto che le sue truppe stanno riguadagnando terreno su «quasi» tutti i fronti grazie ai raid russi. «Nell’ultimo periodo, dopo la partecipazione delle forze aeree russe alla lotta al terrorismo, la situazione è migliorata in modo molto positivo. Ora posso dire che l’esercito sta facendo progressi su quasi ogni fronte».
Il leader siriano ha quindi sottolineato che i russi stanno coordinando i raid con le truppe siriane sul terreno: «Durante il primo mese della partecipazione russa, i gruppi terroristici sono scappati in migliaia dalla Siria alla Turchia e poi in altri Paesi: alcuni in Europa, alcuni nello Yemen ed in altre aree».
I risultati ottenuti grazie ai russi è in netto contrasto, secondo Assad, con quello che è stato ottenuto dai bombardamenti della coalizione: «Prima dell’avvio della partecipazione russa due anni fa, era più di un anno che quella che chiamano »alleanza americana« aveva iniziato una loro campagna contro i terroristi, ma i risultati sono stati che i terroristi hanno conquistato terreno e reclute in tutto il mondo».