Cantante egiziano sfida l’IS a suon di musica


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Le minacce di morte ricevute lo scorso novembre dallo Stato Islamico (Is) non hanno fermato il famoso cantante popolare egiziano Shaaban Abdel Rahim, che è tornato a sfidare a suon di musica i jihadisti dell’autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Il nuovo singolo, dal titolo ‘Non saremo noi ad essere sgozzatì, trae ispirazione dalla decapitazione di 21 copti egiziani da parte delle milizie estremiste a Derna, in Libia. «Il sangue degli egiziani è prezioso», dice Abdel Rahim nella sua canzone, precisando che «i diritti degli egiziani non saranno dispersi».

«Né Hamas né lo Stato islamico ci torceranno un solo capello», continua Shaaboula, come lo chiamano gli egiziani. «Qualunque via percorreremo, ci prenderemo i nostri diritti», assicura l’artista, noto per le sue canzoni che trattano sempre i temi più scottanti dell’attualità. «Sappiamo chi sta dietro di voi e chi vi ha sguinzagliati, gruppuscolo di criminali», afferma ancora il cantante, che si scaglia anche contro gli Stati Uniti, accusati di difendere «queste bande: Stato islamico, Boko Haram e tutte le altre organizzazioni» terroristiche. Alla tv araba ‘Al-Arabiyà, Shaaban Abdel Rahim ha spiegato di «attaccare l’Is con l’arma della parola e delle canzoni» in quanto «l’Is teme molto le canzoni per la grande influenza che esercitano sui popoli».

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