Il capo negoziatore dell’opposizione siriana a Ginevra, Mohammed Alloush, ha invitato le forze ribelli a “non fidarsi del regime” di Bashar al Assad e a continuare ad attaccare l’esercito nonostante la fragile tregua in vigore nel paese. Alloush, leader del gruppo armato Jaish al Islam (Esercito dell’Islam), ha esortato su Twitter i propri compagni a “non aspettare la pietà del regime”. “Colpiteli e uccideteli. Colpiteli ovunque”, ha scritto citando un passaggio del Corano.
Secondo un altro membro della delegazione dell’opposizione a Ginevra, tuttavia, la posizione di Alloush sarebbe “personale” e non rifletterebbe quella dell’Alto comitato per i negoziati, cappello sotto il quale è riunita l’opposizione. In Siria è in vigore un cessate il fuoco dal 27 febbraio grazie al lavoro di mediazione di Stati Uniti e Russia. La tregua non è stata tuttavia siglata dallo Stato islamico e dai gruppi ribelli legati ad al Qaeda.
La nomina di Alloush a capo negoziatore dei gruppi dell’opposizione a Ginevra è stata criticata fin dall’inizio, in particolare da Mosca che ritiene Jaish al Islam un gruppo terroristico che si è macchiato di gravi crimini di guerra. Una figura controversa che fino a oggi ha goduto dell’appoggio incondizionato dell’Arabia Saudita e della Turchia, principali sponsor, insieme agli Stati Uniti, dell’opposizione nei colloqui di pace a Ginevra.
Frequenti violazioni del cessate il fuoco vengono commesse nella provincia di Aleppo. Proprio qui nelle ultime ore sono rimasti uccisi almeno 11 civili nelle zone orientali e occidentali della città. Si tratterebbe del bilancio delle vittime più pesante in una singola giornata dall’entrata in vigore della tregua. In particolare, sei civili sono stati uccisi nella zona est di Aleppo. Altri cinque civili hanno perso invece la vita a seguito del lancio di razzi da parte dei ribelli contro le aree sotto il controllo del governo nella parte occidentale della città. Un’altra trentina di persone è rimasta ferita.