Candelotti lacrimogeni sono stati lanciati dentro una casa del villaggio palestinese di Beitilu vicino Ramallah in Cisgiordania. Lo dice la polizia israeliana che definisce l’atto «un crimine nazionalistico ebraico». All’interno dell’abitazione c’era una coppia di coniugi palestinesi con un bebè, rimasti indenni. Secondo la polizia israeliana, l’attacco è avvenuto verso le 3 di mattina, quando la famiglia palestinese era immersa nel sonno. I membri della famiglia sono riusciti a mettersi in salvo. Su un muro esterno è stata trovata una scritta in ebraico: «Vendetta. Saluti dai Prigionieri di Sion».
Si tratta di un riferimento ad alcuni estremisti di destra che da settimane sono oggetto di serrati interrogatori dello Shin Bet perchè sospettati di essere coinvolti nell’attacco ad un’altra casa, a Duma, nel cui incendio morirono a luglio una coppia di palestinesi e un loro figlioletto. Negli ultimi giorni gruppi di estrema destra sono stati protagonisti di dimostrazioni violente a Gerusalemme e di scontri con la polizia. Fra l’altro hanno cercato di dare l’assalto alla casa del capo dello Shin Bet, Yoram Cohen, e hanno minacciato un giudice che è adesso protetto da una scorta dei servizi segreti.