Un tribunale di Ramallah, incaricato di indagare sul caso di corruzione che ha visto coinvolto l’ex uomo forte di Fatah a Gaza, Mohammed Dahlan, ha deciso il non luogo a procedere a causa di irregolarità legate alla sospensione dell’immunità parlamentare dell’esponente palestinese. Lo ha rivelato alla stampa locale l’avvocato di Dahlan, Sevag Torossian, che ha definito le accuse rivolte al suo cliente «inammissibili» e ha salutato la decisione della corte come un esempio «dell’indipendenza del sistema giudiziario rispetto all’esecutivo».
Dahlan, che prima della guerra civile tra Fatah e Hamas nel 2007, guidava i servizi di sicurezza dell’Autorità palestinese (Anp) nella Striscia, è stato accusato pubblicamente dal presidente palestinese Abu Mazen per la cattiva gestione di circa 17 milioni di dollari e per il suo presunto coinvolgimento nella morte di Yasser Arafat. Nel 2012, un decreto presidenziale ha cancellato l’immunità parlamentare di Dahlan, anche se tale decisione – si è visto ora – poteva essere presa solo dal parlamento palestinese.