
La tensione tra Stati Uniti e Sudafrica ha raggiunto un nuovo punto critico dopo che il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato l’ambasciatore sudafricano Ebrahim Rasool “persona non grata”, ordinandogli di lasciare gli Stati Uniti entro 72 ore. La decisione arriva in seguito a dichiarazioni critiche dell’ambasciatore sulla politica dell’amministrazione Trump e sulle sue ripercussioni per il Sudafrica.
Nonostante l’espulsione di Rasool rappresenti un duro colpo alle relazioni bilaterali, il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha minimizzato l’accaduto, definendolo un semplice “piccolo ostacolo diplomatico”. Tuttavia, la crisi potrebbe avere conseguenze economiche significative, in particolare per il commercio tra i due Paesi.
Attualmente, gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale del Sudafrica dopo la Cina, e gran parte delle esportazioni sudafricane verso il mercato americano godono di tariffe agevolate grazie all’African Growth and Opportunity Act (AGOA). Tuttavia, l’esclusione del Sudafrica dal programma, ipotesi sempre più concreta, potrebbe infliggere un duro colpo all’economia della nazione africana.
L’AGOA, in vigore dal 2000, consente ai Paesi dell’Africa subsahariana di esportare determinati beni negli Stati Uniti senza dazi. Il Sudafrica ne è stato uno dei principali beneficiari, con un quarto delle sue esportazioni verso gli USA—pari a circa 15 miliardi di dollari—che rientrano nel programma.
Washington ha annunciato che il rinnovo dello status sudafricano nell’AGOA verrà rivisto entro la fine dell’anno, aumentando il rischio di una revoca che avrebbe pesanti ripercussioni su settori chiave come l’automotive, l’agricoltura e la manifattura.
Ad alimentare le tensioni vi è anche la riforma agraria approvata di recente in Sudafrica, che mira a redistribuire le terre possedute storicamente dalla minoranza bianca senza compensazione. Il presidente Donald Trump ha espresso forte disappunto per la legge, sostenendo che essa metterebbe a rischio la comunità bianca sudafricana. La questione è da tempo un punto critico nei rapporti tra i due Paesi, con l’amministrazione Trump che accusa il governo sudafricano di violare i diritti di proprietà.
Nonostante le crescenti frizioni, Ramaphosa ha ribadito il suo impegno nel migliorare le relazioni con Washington, consapevole dell’importanza strategica degli Stati Uniti per l’economia sudafricana.
Tuttavia, la sua determinazione potrebbe scontrarsi con un’amministrazione americana poco incline al dialogo. Con l’espulsione dell’ambasciatore e la revisione dell’AGOA alle porte, il futuro delle relazioni USA-Sudafrica appare più incerto che mai.
Raimondo Schiavone