I governi di Stati Uniti e Cuba hanno ripreso i negoziati per la riapertura delle ambasciate di Washington e L’Avana, a seguito del disgelo delle relazioni bilaterali annunciato lo scorso dicembre. Roberta Jacobson, assistente del segretario di Stato americano per l’Emisfero occidentale, e la diplomatica Josefina Vidal, direttrice degli affari Usa al ministero degli Esteri cubano, saranno alla guida delle delegazioni che si riuniranno oggi per circa sei ore nella sede del dipartimento di Stato a Washington. Dopo quello dello scorso 21 e 22 gennaio a L’Avana, si tratta del secondo round di colloqui tra Usa e Cuba.
Le principali divergenze riguardano l’esclusione di Cuba dalla lista americana dei Paesi sponsor del terrorismo e l’attenzione dedicata da Washington alla situazione dei diritti umani sull’isola. D’altra parte, gli Stati Uniti intendono distinguere i negoziati per riaprire le ambasciate dal processo di revisione che sta portando avanti il dipartimento di Stato per togliere Cuba dalla lista nera. Mentre secondo Washington si tratta di due procedure indipendenti, il governo cubano le collega. L’Avana vuole uscire dalla «blacklist» americana come condizione per il ripristino delle relazioni diplomatiche bilaterali. Della lista, in cui Cuba è stata inserita nel 1982, durante il governo di Ronald Reagan, fanno parte anche Iran, Sudan e Siria, Paesi che secondo gli Usa hanno offerto sostegno ad atti di terrorismo internazionale.