Il governo siriano è pronto a discutere la creazione di un nuovo governo di unità nazionale nell’ambito dei colloqui di Ginevra, ma il destino del presidente Bashar al Assad resta un argomento estraneo ai negoziati. Lo ha dichiarato il capo negoziatore della delegazione siriana ai colloqui mediati dalle Nazioni Unite, Bashar al Jaafari, parlando ai giornalisti a margine degli incontri di Ginevra. “Un governo di unità più ampia è l’unico argomento in discussione ai colloqui”, ha dichiarato il diplomatico, secondo cui non è compito dei delegati discutere il destino del presidente siriano.
Le dichiarazioni di al Jafaari giungono dopo la decisione dell’Alto comitato negoziale dell’opposizione di sospendere formalmente la sua partecipazione ai colloqui per protestare contro l’escalation di violenza presente nel paese e il blocco, a suo dire, imposto dal governo alla consegna di aiuti umanitari nelle città e nelle aree sotto il controllo dei ribelli e di Al Nusra. I delegati dell’opposizione continueranno a riunirsi in modo informale con i mediatori internazionali al di fuori della sede delle Nazioni Unite.
Il coordinatore generale della Commissione dell’opposizione che tratta col governo di Bashar al Assadd, l’ex premier siriano Riad Hijab, ha chiesto ai gruppi dell’opposizione armata di riprendere a combattere essendo finita la tregua. Hijab ha spiegato che “ora spetta all’inviato dell’Onu, Staffan De Mistura, andare al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Al momento non c’è alcuna tregua sul terreno. L’Iran sta ammassando migliaia di combattenti nonostante Damasco abbia firmato la tregua. Chiediamo quindi a tutti i combattenti dell’opposizione di non smettere più di combattere contro Assad”. L’opposizione siriana ha reso noto di aver accettato la tregua con il Governo per consentire l’arrivo degli aiuti umanitari alle città assediate in Siria, ma “dal punto di vista umanitario non abbiamo ottenuto alcun progresso”.
Nonostante la battuta d’arresto dei colloqui, l’inviato speciale per la Siria, Staffan de Mistura, ha dichiarato che la disponibilità da parte del governo di discutere una eventuale transizione politica rappresenta comunque un successo dei colloqui. Secondo il diplomatico, al momento entrambe le parti concordano sul tema della transizione politica, che resta uno dei punti all’ordine del giorno nel quadro dei colloqui.
De Mistura ha ammesso che restano però “enormi divari” tre le due parti sul significato stesso della “transizione politica”. Infatti da un lato il governo è disposto a creare un governo di unità nazionale che contenga al suo interno opposizione, indipendenti e figure fedeli all’attuale leadership, ma senza per ora affrontare il futuro abbandono del potere di Assad, mentre da parte loro l’opposizione, in particolare la coalizione appoggiata dall’Arabia Saudita, continua a chiedere come precondizione per qualsiasi trattativa la deposizione del presidente. Ad oggi sia l’opposizione che Damasco continuano a respingere l’idea, proposta da de Mistura, di consentire ad Assad un ruolo simbolico all’interno di una futura transizione, con un governo di unità formato da tre vicepresidenti scelti nell’ambito dei suoi oppositori.