(Redazione) – Il governo francese non permetterà ai cittadini siriani residenti nel paese di partecipare alle elezioni presidenziali in Siria in programma per il prossimo 3 giugno. Lo ha riferito il Ministero degli Affari Esteri a Damasco secondo il quale la Francia si è rifiutata di concedere l’autorizzazione all’ambasciata siriana a Parigi. Sarà dunque impossibile per i siriani di Francia esercitare il diritto di voto. La Siria ha espresso grande rammarico perché in questo modo viene impedito l’esercizio di un diritto costituzionale, fondamento di qualunque moderna democrazia. Per ministero degli esteri, la Francia, adottando questa posizione, ha mostrato il suo vero volto “nel contrastare le aspirazioni del popolo siriano, contraddicendo così i valori del popolo francese per la libertà e la democrazia”.
Damasco si appella alla comunità internazionale e chiede di condannare il divieto imposto dal governo francese. Anche la comunità siriana in Francia ha criticato la decisione di Parigi: “Si tratta di una violazione della nostra sovranità. È un palese tentativo di distruggere lo stato siriano e di tornare al periodo del colonialismo attraverso l’interferenza nella politica interna di un’altra nazione”. I siriani di Francia hanno dunque invitato l’opinione pubblica internazionale a condannare tale comportamento definito “irresponsabile”. Simile a quella francese sembra essere anche la posizione della Germania.
I candidati alle elezioni presidenziali di giugno sono 3. Infatti sono stati respinti i ricorsi presentati da 6 dei 21 candidati esclusi perché non rispettavano i requisiti di legge. Tra i tre ammessi spicca la candidatura dell’attuale presidente siriano Bashar al-Assad, salito al potere nel 2000 in seguito alla morte del padre Hafez e che ora cerca un terzo mandato. Oltre ad Assad, il favorito, gli altri due candidati sono Maher Hajar e Hassan al-Nuri. Hajjar è un deputato nato ad Aleppo nel 1968, mentre al-Nouri ha avuto incarichi di governo tra il 2000 e il 2002. In base alla nuova legge elettorale sono stati esclusi dalle candidature coloro che non abbiano vissuto in Siria negli ultimi dieci anni.
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