«Stop ai massacri»: con questo slogan centinaia di drusi dei villaggi nel nord Israele hanno manifestato chiedendo alla comunità internazionale – a partire da Israele – di aiutare i drusi siriani minacciati dall’Isis e dagli affiliati di Al-Qaeda nella guerra civile in corso nel paese. «Spero che Israele – ha detto, citato dai media, uno dei manifestanti di un villaggio delle Alture del Golan – li aiuti e li lasci venire» da questa parte. «Siamo tutti pronti – ha aggiunto – ad ospitarli nelle nostre case».
Qualche giorni fa, venti civili di un villaggio nel nordovest della Siria abitato da una maggioranza drusa sono stati uccisi da miliziani del Fronte al Nusra – branca siriana di Al Qaida – dopo una disputa sulla confisca di una casa da parte dei jihadisti. L’episodio è avvenuto a Qalb al Loza, villaggio della provincia di Idlib. La violenza qaedista è esplosa dopo che un miliziano di Al Nusra era stato ucciso dagli abitanti del villaggio. Secondo quanto ha riferito l’agenzia ufficiale siriana Sana, citando fonti locali, fra le vittime dell’attacco vi sono cinque membri di una famiglia, tre leader religiosi e due donne.
I drusi sono fedeli di una religione di derivazione musulmana, considerati eretici da quanti professano una visione radicale e fondamentalista dell’islam, fra cui i combattenti jihadisti. Finora la comunità in Siria era stata risparmiata da combattimenti e violenze e solo il mese scorso il capo di al-Nusra aveva ordinato di risparmiare le minoranze non coinvolte nel conflitto. Tuttavia, testimoni nell’area parlano di persecuzioni a sfondo confessionale in atto da tempo anche verso i drusi, con centinaia di loro costretti a convertirsi con la forza all’islam sunnita.
AL MANAR: MILIZIANI DRUSI SI MOBILITANO – Il leader druso siriano Sheikh Khalid Abu Shaaban ha dichiarato che molti giovani provenienti da Suweida sono stati dispiegati in diverse aree della base sotto l’ombrello delle forze di difesa nazionale e dei comitati popolari che combattono con l’esercito siriano. La televisione di stato ha riferito che migliaia di residenti a Suweida si sono uniti all’Esercito e alle Forze di difesa nazionale.”Le cose si stanno muovendo verso una situazione di calma e di completo controllo della situazione”, ha detto alla Reuters in un’intervista telefonica Shaaban dalla Siria.