Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan oggi si è scagliato contro i «partner dei terroristi» che a suo parere si trovano in seno all’ opposizione e nella stampa indipendente. Lo riferiscono i media turchi. In un discorso davanti a un’assemblea di capi di villaggi, Erdogan ha accusato i deputati dell’opposizione e i giornalisti che hanno sollevato dubbi sull’operato delle forze speciali durante il sequestro del giudice Mehmet Selim Kiraz la settimana scorsa di essere «sostenitori del terrore».
Il sequestro del pm, preso in ostaggio da due membri del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano «giustizia» per un ragazzo di 14 anni ucciso dalla polizia durante le proteste di Gewzi Park nel 2013, si era concluso in un bagno di sangue. Il pm e i sequestratori erano morti nell’assalto delle teste di cuoio turche.
Secondo Cumhuriyet nella stanza del sequestro è stato rilevato l’impatto di 180 proiettili, 150 dei quali sparati dalla polizia. Le autorità però sostengono che il giudice sarebbe stato ucciso dai rapitori. L’opposizione ha chiesto la pubblicazione immediata del rapporto di autopsia, per ora mantenuto segreto. «Coloro che non chiamano terrorista un terrorista sono partner dei terroristi» ha detto Erdogan, citando deputati dell’opposizione socialdemocratica e curda «che accusano le forze di sicurezza di avere commesso un errore di stato».
Il presidente turco, che secondo la costituzione dovrebbe essere super partes, ha anche «condannato i media che stanno dalla parte dei terroristi e non della vittima» e la stampa estera che denuncia la situazione della democrazia e della libertà di espressione nel paese.