(Maddalena Celano) – I primi Femminismi in Venezuela nacquero durante il XIX secolo. Tuttavia, le idee di emancipazione femminile solo nel XX secolo specificarono una serie di proposte e riuscirono a riscuotere i primi consensi in piccoli gruppi. L’oppressione invisibile delle donne era normalizzata, il ruolo ancillare e sacrificale della donna era considerato “naturale”, il pregiudizio comune che prevalse sul femminismo, identificato come l’odio verso gli uomini, occultava la critica al potere-sessista e la diseguaglianza strutturale che opprimeva il genere femminile.
Fu perciò necessaria una leadership, il coraggio e la creatività del comandante eterno Hugo Chavez per rompere con questi pregiudizi. La sua sensibilità ed empatia nel comprendere la situazione delle donne in una società ingiusta e limitante, il suo forte desiderio di cambiare il mondo ed eliminare tutte le ingiustizie che contiene. Fu la comprensione del Comandante Chavez contro l’incapacità di costruire una società veramente egualitaria che lo portò ad affermare: non viè socialismo senza il femminismo. In “Chavez Lines” (2009/08/03) l’ex presidente del Venezuela affermò: “Senza una vera liberazione della donna, sarebbe impossibile una piena liberazione dei popoli e sono convinto che un vero socialista debba essere anche un vero e proprio femminista”.
Spinto dal fiorente movimento sociale che ha significato la Rivoluzione Bolivariana, le donne venezuelane hanno assunto protagonismo e dirigenza. E questo è successo perché l’organizzazione delle comunità, che sono il fondamento del Potere Popolare, si basò sulle azioni delle donne. Nel nuovo modello di sviluppo le donne venezuelane parteciparono politicamente e nei settori popolari hanno trovato il proprio modello di empowerment e di mobilitazione. Hanno svolto un ruolo importante per la democratizzazione radicale.
La Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela ha aperto nuovi spazi politici e sociali e ha istituito la base di un modello di democrazia partecipativa e protagonista, multietnica e multiculturale.
Qui le donne erano membri visibili del potere costituente del popolo. E ‘stata la prima Costituzione (quella neo-bolivariana) che ha usato un linguaggio di genere compreso nella sua interezza. Oltre a un’ampia garanzia dei diritti umani, il riconoscimento dei diritti sessuali e riproduttivi, e per la prima volta l’invisibile ed essenziale lavoro delle donne nelle famiglie è stato riconosciuto. La Costituzione è stata fondata su una piattaforma di lotta, sulla cui base partire per andare avanti.
Rinsaldare il nuovo patto sociale popolare attraverso il lavoro delle donne nella comunità, con un’ampia partecipazione, anche se hanno combattuto per interessi prevalentemente pratici e di classe, hanno raggiunto nuova consapevolezza ed un nuovo femminismo-socialista si sviluppò. In questo modo, il comandante Chavez più volte incoraggiò le donne ad organizzarsi per essere maggiormente presenti negli spazi di lotta, lotte che sono socialiste e femministe a loro volta.
La relazione tra socialismo e femminismo è stato espressa in molti discorsi dal Comandante Chavez: “Sotto il sistema capitalistico è impossibile sconfiggere l’esclusione e l’abuso sulle donne, perché il sistema capitalistico si basa su valori negativi di esclusione come il machismo, la violenza, il degrado dei valori e in particolare la svalutazione delle donne “(07/03/2006, primo Incontro Nazionale della rete della Banca per lo Sviluppo delle donne).
E ha spiegato: “Il Socialismo del XXI secolo è anti-patriarcale. Ammiro le donne, la loro lotta e le loro battaglie. Gli uomini sono chiamati in Venezuela a bandire per sempre il machismo in questa terra, affinché un giorno si dichiari il Venezuela territorio libero dal sessismo ” (12/04/2007, “Alo Presidente” programma n ° 281).
Chiaramente ha detto: “Sono femminista combatto e lotto senza sosta per le donne venezuelane, affinché occupino lo spazio adeguato nel cuore, nell’anima del nuovo paese, nella rivoluzione socialista “(16/09/2010, Giuramento dei “Guardiani di Chavez”). E ha affermato che “… la dignità di un popolo passa attraverso la dignità delle donne”, “… La rivoluzione socialista deve essere femminista, le donne sono state sfruttate, bisogna difendere loro e i loro figli” (10/12/2011, “El Porvenir”). Migliorare la visibilità e l’importanza delle donne del popolo e la priorità politica per l’uguaglianza e l’inclusione di tutti. Il sostegno finanziario per le donne più povere, cancellando il volto femminile della povertà nel nostro paese. (Microcréditos Banmujer).
Fonte: http://bit.ly/1g9SsQ9