Gaza: le accuse a Blinken, il “socio” di Netanyahu 


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(Raimondo Schiavone) -Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, è stato oggetto di aspre critiche da parte di giornalisti e operatori dell’informazione riguardo alla gestione del conflitto nella Striscia di Gaza. Durante la sua conferenza stampa finale, Blinken ha affrontato interruzioni da parte di giornalisti come Sam Husseini e Max Blumenthal, che lo hanno accusato di complicità nei presunti crimini di guerra commessi da Israele contro il popolo palestinese.

Le tensioni sono emerse in un contesto in cui l’amministrazione Biden ha sostenuto Israele durante il conflitto iniziato il 7 ottobre 2023, a seguito di un attacco di Hamas che ha causato la morte di 1.200 persone e il rapimento di circa 250 ostaggi. La risposta militare israeliana ha portato alla morte di oltre 46.000 palestinesi, secondo il ministero della salute locale, e ha sollevato accuse di genocidio e crimini contro l’umanità da parte di organizzazioni internazionali.

Nonostante l’annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, Blinken ha dovuto affrontare domande incalzanti sulla fornitura continua di armi a Israele e sul mancato intervento per fermare le ostilità. Durante la conferenza, Blinken ha difeso le azioni degli Stati Uniti, sottolineando il diritto di Israele all’autodifesa e menzionando le indagini in corso all’interno del paese riguardo a possibili violazioni dei diritti umani.

Le critiche rivolte a Blinken riflettono un crescente malcontento tra i professionisti dei media e gli attivisti per i diritti umani, che vedono nell’operato dell’amministrazione americana una complicità nelle azioni del governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu. Queste accuse mettono in discussione l’impegno degli Stati Uniti nel promuovere la pace e la giustizia nella regione mediorientale.