(Francesco Gori) – L’Italia non invierà truppe di terra in Siria. Arabia Saudita e Turchia sbagliano a pensare di poter risolvere in questo modo un conflitto che si protrae da quasi 5 anni. E’ questo il senso della risposta del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, a una domanda sull’invio di truppe di terra da parte dell’Arabia Saudita: “Io rispetto le decisioni di tutti. Se altri paesi immaginano di inviare forze speciali sul terreno sarà una loro decisione. Certamente non sarà decisione italiana e certamente non sarà la soluzione del problema”.
Per ora anche la Nato esclude di inviare le truppe di terra nel paese arabo. In un’intervista alla Bild, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha affermato: “Tutti gli Stati della Nato sono pronti a combattere Isis. Inoltre l’Alleanza supporta Tunisia, Giordania e Iraq nella costruzione di strutture militari”.
“Le dichiarazioni di Assad – ha continuato Stoltenberg – mostrano che non sarà facile portare le armi a tacere. Ma il suo comportamento dimostra anche che noi dobbiamo continuare a tentare, altrimenti morti e violenza andranno avanti”.
Nessun riferimento alla Turchia, che nelle ultime ore ha più volte violato lo spazio aereo siriano non per colpire i miliziani dello Stato Islamico ma le postazione dei curdi e dell’esercito siriano. Bombardamenti che sia Francia che Germania hanno chiesto di sospendere immediatamente.
La Turchia ha fatto un passo indietro solo per quanto riguarda l’ipotesi di inviare truppe. Intervendendo in Parlamento, il ministro della Difesa di Ankara, Ismet Yilmaz, ha detto: La Turchia al momento non ha in programma di inviare truppe di terra in Siria. Non c’è nessuna idea di un ingresso di soldati turchi in Siria”.
Non cambia invece la strategia contro i curdi: il primo ministro Ahmet Davutoglu ha confermato alla cancelliera tedesca Angela Merkel che la Turchia continuerà a combattere contro i guerriglieri curdi del Partito di unione democratica (PYD) in Siria: “Non permetteremo al Pyd di andare avanti con le loro azioni aggressive. Le nostre forze armate hanno dato la necessaria risposta e continueranno a farlo”.