Giornata di sciopero per 5200 detenuti palestinesi nelle carceri isreliane


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Circa 5.200 prigionieri palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane sono in sciopero della fame per una giornata, in solidarietà con gli oltre 100 detenuti amministrativi (senza accuse né processi), che da quasi un mese stanno rifiutando di alimentarsi. Ne ha dato notizia in un comunicato stampa il ministero per gli Affari dei Prigionieri, Issa Qaraqe.

Il ministro ha aggiunto che tale azione dei 5200 prigionieri ha l’obiettivo di appoggiare le richieste dei loro colleghi in detenzione amministrativa.

Nel comunicato, Qaraqe ha aggiunto che migliaia di detenuti annunceranno uno sciopero ad oltranza, la settimana prossima, se Israele non dovesse accogliere le richieste dei 100 prigionieri amministrativi.

Circa 120 prigionieri palestinesi sono attualmente in sciopero della fame per protestare contro la loro detenzione senza accusa né processo. La maggior parte di loro ha iniziato lo sciopero 26 giorni fa. Essi chiedono che Israele cambi la politica di detenzione amministrativa.

Intanto sull’episodio che lo scorso 15 maggio presso Ramallah (Cisgiordania) si è concluso con l’uccisione di due giovani palestinesi da parte di truppe israeliane, esistono filmati di 4 diverse telecamere, per 12 ore complessive. Lo ha detto alla radio Sarit Michaeli, dell’ong israeliana B’Tselem. Questo materiale – che secondo l’ong accredita l’accusa di omicidio a sangue freddo da parte dei soldati – é ora a disposizione della magistratura militare d’Israele. Anche Onu e Usa chiedono un’inchiesta.

Durante il 15 maggio (giorno dell’indipendenza israeliana, avvenuta nel 1948, e del seguente esodo dei palestinesi dai territori da loro abitati fino ad allora) in molte città della Cisgiordania, occupate dagli israeliani, sono avvenute manifestazioni pacifiche in segno di protesta. L’uccisione dei due ragazzini è l’ennesimo caso di violenza, in un clima di costante tensione fra le due popolazioni, che non accenna a risolversi. Da parte sua Tel Aviv ha affermato che i suoi militari sono stati autorizzati a sparare solo pallottole di gomma e a respingere le proteste con i lacrimogeni. La Difesa ha poi annunciato che aprirà un’inchiesta sul caso.

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