Greta e Vanessa irregolari in Siria attraverso l’autostrada del Jihad


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(Francesco Gori) – Secondo quanto si è appreso da fonti riservate, riprese oggi anche dal quotidiano l’Eco di Bergamo, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due attiviste rapite in Siria e liberate dopo oltre cinque mesi di prigionia dai ribelli anti Assad, il 28 luglio scorso sarebbero entrate in Siria dalla Turchia senza passare dalle frontiere ufficiali, percorrendo la cosiddetta «Autostrada del jihad».

Negli elenchi degli ingressi nelle frontiere siriane infatti non c’è traccia dei nomi delle due ragazze. Molto strano per chi intende portare aiuto alla popolazione in modo legale, informando in primo luogo le autorità del proprio paese. Quella strada, come ha più volte sottolineato la Farnesina, è vivamente sconsigliata e non è  facilmente percorribile senza avere degli accompagnatori. Quasi sempre si tratta di uomini armati dell’opposizione siriana, molti dei quali sono miliziani jihadisti.

Dei 13 valichi di frontiera ufficiali con la Siria, dal 2011 la Turchia ne ha lasciati aperti solo tre: Cilvegozu, Reyhanli e Oncupinar. Da qui passa chi vuole farsi registrare, con passaporto e regolare visto d’ingresso. Per chi, invece, non vuole oppure non è in possesso del visto, ci sono altre strade, quelle percorribili con l’aiuto delle milizie anti Assad.

Una di queste strade è proprio la cosiddetta autostrada del jihad: poche decine di chilometri lungo cui, “secondo le intelligence occidentali, si muovono anche i combattenti islamici che entrano ed escono dalla Siria senza ovviamente far tappa alle frontiere ufficiali ma passando da valichi di montagna poco o per niente sorvegliati”. E’ in questa zona che imperversano bande di armate varia natura, compresi i gruppi jihadisti organizzati (come il fronte al Nusra) e alcune sigle affiliate all’Esercito Libero Siriano.

Sarebbe questa la rotta percorsa  dalle due attiviste a fianco delle associazioni che sostengono la resistenza contro Assad. Le due ragazze erano dirette ad Aleppo dove avrebbero dovuto consegnare dei kit di primo soccorso ai miliziani armati dell’Esercito Libero Siriano.

I particolari del viaggio, del rapimento e di come poi sono andate le cose fino al momento della liberazione di Greta e Vanessa saranno mercoledì mattina 21 gennaio sul tavolo del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza

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