(Massimo Lomonaco) – Un’annessione formale, riconosciuta dalla comunità internazionale, delle Alture del Golan, occupate da Israele come conseguenza della Guerra del 1967. Il tema – secondo il quotidiano Haaretz – è stato avanzato dal premier Benyamin Netanyahu nel faccia a faccia avuto ieri con il presidente Usa Barack Obama alla Casa Bianca. Un dossier da affrontare vista, secondo Netanyahu, l’attuale disintegrazione della Siria che induce a «pensare in maniera diversa» il futuro di quel territorio annesso unilateralmente da Israele nel 1981: una mossa mai accettata dall’Onu.
Ad oggi le Alture, in base alle decisioni delle Nazioni Unite, rimangono occupate militarmente da Israele: una certificazione condivisa nel corso degli anni dall’amministrazione Usa, che ha visto le Alture come territorio siriano e che più volte ha tentato di favorire trattative tra i due Paesi per riportare la zona sotto il controllo di Damasco. Ma la crisi siriana con la guerra civile in corso e l’avanzata dell’Isis nell’area sembrano aver spinto Israele ad una mossa in controtendenza con gli Usa.
Le fonti citate in forma anonima da Haaretz hanno spiegato che l’argomento non è stato discusso in profondità, ma «accennato» brevemente da Netanyahu nel corso della più generale discussione sulla situazione in Siria e sugli sforzi internazionali per giungere ad una soluzione. Obama non avrebbe risposto alla sollecitazione del premier israeliano, limitandosi ad ascoltare.
Ma Netanyahu – sempre secondo le fonti del quotidiano – avrebbe argomentato la sua osservazione sottolineando dapprima di escludere che la Siria possa tornare ad essere un unico Stato come prima della guerra. Poi che proprio per questo l’attuale situazione consente «di pensare diversamente» sul futuro status delle Alture. Del resto Netanyahu nell’incontro alla Casa Bianca ha ricordato ad Obama le ‘linee rosse’ sul dossier Siria: Israele non tollererà attacchi da quel territorio, né accetterà che l’Iran apra un secondo fronte sulle Alture, né consentirà il passaggio di armi dall’arsenale di Damasco ai «terroristi» di Hezbollah in Libano.
«Ogni accordo internazionale sulla Siria – ha sottolineato Netanyahu – deve tenere conto degli interessi di Israele. Non possiamo accettare un accordo che consenta che il territorio resti un luogo dal quale l’Iran e i suoi alleati lancino attacchi contro Israele».