Il leader del partito sciita libanese Hezbollah ha definito i violenti disordini in Israele come una «rinnovata intifada», come la speranza di salvezza per i palestinesi. Nasrallah ha spiegato che l’ondata di attacchi contro Israele è portata avanti da una «nuova generazione» di palestinesi che credono nella «resistenza» e che deve essere sostenuto da tutti nella regione: «è responsabilità di tutti, ognuno con le proprie capacità, le abilità e le circostanze», ha detto.
CROCE ROSSA CONTRO ISRAELE: DEMOLIZIONE COLLETTIVA E’ ILLEGALE – Il capo della delegazione della Croce Rossa Internazionale (ICRC) in Israele e nei Territori, Jaques De Maio, ha detto che la decisione annunciata dal governo israeliano di demolire le case delle famiglie palestinesi dei responsabili di attentati, potrebbe essere considerata una «punizione collettiva», contraria al diritto internazionale. Le famiglie e le comunità non possono essere punite o ritenute responsabili per crimini non commessi: «Se le demolizioni verranno portate avanti favoriranno il clima di violenza e genereranno risultati contrari».
NETANYAHU, NO A INTERNAZIONALIZZAZIONE LUOGHI SACRI – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto la proposta francese di istituire un gruppo di osservatori internazionali nei luoghi sacri di Gerusalemme, al centro in questi giorni dell’ondata di violenze nella regione. Israele non accetterà una «internazionalizzazione del Monte del Tempio», ha detto Netanyahu durante l’odierna riunione di governo, in riferimento al luogo quello che i musulmani chiamano Nobile Santuario o Spianata delle Moschee. «Solo Israele è garante dei luoghi sacri e del Monte del Tempio», ha sottolineato il premier in riferimento al recente incendio da parte palestinese della Tomba di Giuseppe, luogo sacro per gli ebrei.
GAZA, HAMAS CONDANNA A MORTE DUE COLLABORAZIONISTI – Una corte militare di Hamas ha condannato a morte due palestinesi di Gaza per «collaborazionismo» con Israele. I due – di cui non si conosce la identità – saranno impiccati. Lo riferisce la agenzia di stampa Quds.net. A quanto si è appreso i condannati sono due fratelli, residenti a Khan Yunes (a sud di Gaza). Sono stati trovati colpevoli di aver passato ad Israele informazioni utilizzate per la eliminazione di due militanti palestinesi, durante il conflitto a Gaza dell’estate 2014. Le condanne a morte spiccate di volta in volta da Hamas sono state in passato oggetto di aspre critiche dell’Ong locali per la difesa dei diritti umani.
MILITARI, ISRAELIANI IN VISITA ILLEGALE TOMBA GIUSEPPE – Circa 30 israeliani, studenti di una scuola ebraica di Gerusalemme, sono entrati, senza permesso dell’esercito, nella Tomba di Giuseppe a Nablus (Cisgiordania), incendiata di recente da manifestanti palestinesi. Lo ha detto la Radio Militare secondo la quale l’esercito li «ha recuperati» in coordinamento con i servizi di sicurezza palestinesi e li ha riportati in territorio israeliano. L’esercito ha arrestato 5 di loro per aver violato le disposizioni militari di ingresso nei Territori. Gli studenti – hanno riportato i media – hanno raccontato di «essere stati picchiati» in scontri con palestinesi accorsi sul posto alla notizia del loro arrivo.